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«Mirage», una serie tra mistero e azione

Andrea Fagioli giovedì 19 agosto 2021
Dalla Thailandia agli Emeriti Arabi, dal drammatico tsunami del dicembre 2004 al lusso di Abu Dhabi quindici anni dopo. È in questa distanza geografica e temporale che si svolge la storia di Claire, un'esperta di cybersecurity, che crede di aver perso il marito Gabriel nel maremoto dell'Oceano Indiano. In realtà Gabriel non è morto. Claire lo scoprirà proprio ad Abu Dabhi dove si è trasferita con il nuovo marito, Lukas, e con il figlio quindicenne, Zack, di cui era rimasta incinta ai tempi della Thailandia e ancora all'insaputa di Gabriel. Nella moderna babele di grattacieli spuntati nel deserto, Claire vuole iniziare una nuova vita con la sua famiglia, ma una sera, in un ristorante, le sembra di intravedere il marito creduto morto. Dal giorno successivo deciderà di provare a cercarlo e di capire, non senza angoscia, cosa sia successo in tutto questi anni. Tra sensi di colpa, ricatti, sabotaggi e inganni, scoprirà che dietro la sparizione di Gabriel si nasconde una vicenda di spionaggio di cui lei stessa è stata vittima. Così presente e passato si incontrano e si scontrano nella nuova serie televisiva Mirage, in onda da ieri sera su Sky Serie con due episodi per volta il mercoledì alle 21,15 (disponibile anche on demand e in streaming su Now). Si tratta, di fatto, di una classica spy story con colpi di scena, mistero e azione, con tanta informatica, qualche virus (che di questi tempi non guasta) e una buona dose di geopolitica. Parallelamente, sul piano privato, Mirage punta soprattutto sull'adolescente Zack, sulla sua difficoltà ad inserirsi nel nuovo mondo e sul bisogno di sapere chi sia o sia stato suo padre. Inutile dire che alla fine i due piani si intrecceranno anche se non è dato sapere con quali sviluppi. Certo è che i soli sei episodi previsti per questa prima stagione lasciano pensare che si vada verso un finale aperto con la possibilità di una seconda stagione.