Medici dentisti e studi di settore, le novità della legge di bilancio 2018
Anche la legge di bilancio per il 2018 si interessa degli studi medici. Grazie ad un emendamento dell'ultima ora alla Camera, è stato introdotto un particolare obbligo contributivo per i dentisti che svolgono la professione nelle forme societarie consentite dalla legge 124/2017. Le società che operano nel settore odontoiatrico – sempre più diffuse in questo campo – sono ora tenute a versare all'Enpam (l'ente di categoria e in particolare nella gestione Quota B del Fondo di previdenza generale) un contributo dello 0,5% sul fatturato dell'anno in corso. Il nuovo contributo si versa entro il 30 settembre dell'anno successivo, cioè dopo il consolidamento dei dati di esercizio. Una corretta interpretazione della nuova norma vuole che, entrando in vigore il 1°gennaio 2018, il primo versamento sia dovuto entro il 30 settembre del 2019, essendosi definito il fatturato del 2018.
La norma chiarisce e conferma quindi che il reddito in forma societaria dei medici dentisti deve essere considerato come reddito da lavoro autonomo e quindi soggetto al regime contributivo dell'Enpam. In particolare, il nuovo contributo va applicato sull'intero fatturato societario e non sull'utile, alla pari di un normale contributo integrativo di previdenza dovuto sui compensi di un qualsiasi libero professionista.
Di conseguenza tutte le società odontoiatriche devono essere iscritte all'Enpam in modo che ogni prestazione professionale sia accompagnata dalla corrispondente ritenuta previdenziale. L'obbligo contributivo realizza, in definitiva, una parità di diritti e di doveri fra i vari professionisti dell'odontoiatria in un effettivo regime di libera concorrenza. Il nuovo provvedimento ha trovato l'apprezzamento unanime dell'Enpam e della Commissione albo odontoiatri.
Di altro ma non meno importante tenore è invece la presenza, prevista dalla stessa legge di bilancio, di una rappresentanza degli Ordini professionali (a titolo gratuito) in una speciale Commissione incaricata di valutare l'utilizzazione degli studi di settore in sede di accertamento.
Quota B del 2018. Per i medici iscritti all'ente la contribuzione obbligatoria dovuta alla quota B del Fondo generale sale nel 2018 dal 16,50 al 17,50% sui redditi non oltre il massimale di 100.324 euro. L'aliquota si riduce invece all'8,75% per i pensionati che proseguono l'attività, salvo una espressa opzione per il versamento in misura intera.