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Matrimonio importante Come dirlo alle coppie

Mariolina Ceriotti Migliarese giovedì 19 settembre 2019
Mentre scrivo queste righe, penso che sabato un altro dei miei figli si sposerà: lo penso con la grande gioia e la lieve malinconia che ha accompagnato anche il matrimonio degli altri figli. Gioia grande, perché questa scelta è una fiduciosa apertura al futuro; lieve malinconia, perché il matrimonio di un figlio è sempre un ultimo, definitivo strappo al rapporto privilegiato che unisce a lui dalla nascita. Consegnarlo per sempre alla donna che ha scelto significa allargare la propria maternità e paternità, e imparare ad avere a cuore non più solo la sua persona, ma la nuova alleanza che ha stabilito con la persona che ama; significa anche accogliere lei come si accoglie un figlio adottivo: con curiosità, disponibilità e rispetto, per sempre. L'approssimarsi di questa data mi fa riflettere però anche sulla caduta libera dei matrimoni. Il matrimonio di un figlio, soprattutto se religioso, è ormai, a tutti gli effetti, un evento. In Italia come altrove il numero dei matrimoni, sia civili sia religiosi, continua a diminuire, sostituito dall'aumento delle coppie che decidono di iniziare la vita insieme senza passare attraverso una definizione della loro relazione. Prendono così vita famiglie basate su una scelta di convivenza, spesso avviata senza un vero momento "fondante": nella storia delle coppie conviventi è infatti più difficile individuare un momento "forte" alternativo al matrimonio, che possa essere ricordato come l'atto costitutivo della relazione. Nell'intenzione di chi fa questa scelta, la convivenza non è necessariamente una soluzione di comodo; al contrario, molti ragazzi la vivono come la decisione più sincera e più rispettosa nei confronti della persona amata: il matrimonio appare loro come un' istituzione inutile, un atto vuoto che nulla può garantire. L'immagine potrebbe essere quella di una coppia di trapezisti che vuole volteggiare nell'aria senza rete, per dare prova della massima fiducia reciproca: il matrimonio sarebbe una sorta di rete inutile e formale, segno soltanto di un insufficiente grado di fiducia. Se l'amore è vero, ce la farà, senza bisogno di alcun vincolo; se così non fosse, forse non era vero amore ed è meglio per tutti lasciarlo cadere. Secondo questa logica, stare bene insieme non è la conseguenza e il frutto della capacità e dell'impegno per costruire un rapporto che matura nel tempo, ma piuttosto il prerequisito irrinunciabile per continuare a rimanere nella relazione.
Ma perché il matrimonio è, anche umanamente, una cosa importante? Dal punto di vista psicologico, la scelta di segnare con un rito pubblicamente condiviso il passaggio al "noi" riveste un'importanza cruciale, perché comporta uno spostamento decisivo del baricentro affettivo della relazione di coppia: fino a quando infatti il rapporto tra l'io e il tu rimane confinato alla sfera privata, tutto l'accento è posto sui singoli protagonisti e si gioca intorno alle loro identità individuali; la scelta di rendere pubblico il legame e di richiederne il riconoscimento sociale sposta invece l'accento sulla nuova piccola comunità, segnando la nascita di un soggetto nuovo, che è allo stesso tempo affettivo e sociale. Questo nuovo soggetto è la famiglia, che a partire da questo momento riceve una propria identità specifica, simboleggiata in modo forte anche dall'acquisizione dello stesso cognome, che "apparenta" tra loro due diverso ceppi familiari. Questa identità nuova va al di là delle due identità individuali degli sposi e le trascende, anche se non le elimina né diminuisce in alcun modo il loro valore. Il matrimonio è dunque a tutti gli effetti il migliore atto di nascita della famiglia come creatura nuova, e per questo merita di essere celebrato con gioia e grandezza, per sottolineare che la famiglia che nasce ha ora un valore "in sé", un valore oggettivo che non verrà meno neppure nei momenti difficili. Questo nuovo soggetto è un bene prezioso, e costituisce il contenitore comune della ricchezza dell'uno e dell'altra; è luogo condiviso e sicuro per fare spazio anche alla vita che nasce. Auguri dunque Maria Paola e Francesco! Auguri per questo vostro diventare famiglia nuova, che sarà certamente ricco di molta vita.