Si parla tanto di politica e di partiti politici come se la soluzione dei problemi sociali e il miglioramento della vita collettiva dipendessero solo dalle loro iniziative, dalle loro idee e dalle loro parole. Ma che cosa sono le idee e le organizzazioni senza sensibilità sociale, senza sentimenti sociali? Purtroppo la società ha oggi sempre più problemi proprio perché la sensibilità sociale e il senso dei legami sociali si sono impoveriti e inariditi. È questo un vecchio dato di fatto delle società moderne. Chi ne ha visto e teorizzato le caratteristiche ha da tempo diagnosticato la freddezza, l'indifferenza tipiche della vita urbana, della folla urbana, delle masse in cui gli individui annegano e perdono la loro sensibilità umana e parte della loro libertà di coscienza. Non va dimenticato che la massificazione delle società moderne è stata l'anticamera di quella "mobilitazione delle masse" e manipolazione psicodemagogica delle folle che sono alla base dei regimi autoritari e dei totalitarismi. Nelle masse e nella folla naufraga ogni sentimento del legame sociale, che invece quando è reale coinvolge la complessità della persona umana nell'insieme della sua vita, delle sue azioni ed emozioni quotidiane. L'assorbimento degli individui in una massa irresponsabile li fa regredire a un primitivismo barbarico. Alcuni classici della psicanalisi se ne sono già occupati. Tra massa-folla e socialità non c'è dunque identificazione ma opposizione. Se le rivoluzioni politiche hanno così spesso avuto esiti autoritari, violenti e inumani, non è solo responsabilità dei leader, perché gli istinti rivoluzionari erano alimentati dalla psicologia di massa e dalle sue tendenze distruttive, dalla sospensione del senso di responsabilità morale nel singolo individuo. Il rapporto tra morale e politica non può che passare attraverso sentimenti politici che abbiano origine in una sensibilità sociale sviluppata, profonda e salda. In uno scritto del lontano 1921 raccolto nel volume Una società umana, un'umanità sociale. Scritti 1918-1963 (Jaca Book 2015) il grande economista e sociologo Karl Polanyi scrisse: «Due tipi di politica sono possibili, sulla base di due concezioni del mondo, con due metodi diversi: la politica moralmente ispirata e la politica amorale». Pochi politici pensano di essere amorali. Ma il professionismo politico induce spesso in chi lo pratica quella scarsa sensibilità sociale e umana che rende amorali sia la politica che l'economia.