Masiello a Bari è indesiderato Karsdorp alla gogna
i Masanielli della Curva del San Nicola hanno espulso Andrea Masiello da Bari. Ormai sì sa, da noi decidono gli ultrà. Andrea Masiello, 36 anni, centrocampista del Sud Tirol, non è stato convocato per la gara odierna Bari-Sud Tirol, campionato di serie B, motivazione? L’ex galletto non è persona gradita agli ultrà. Il calciatoredinanzi a questa tribunale popolare “forcaiolo”,
ha la colpa di essersi macchiato di un autogol in una partita aggiustata della stagione 2010-2011. Per quell’inciucio, Masiello dinanzi alla giustizia ordinaria ha pagato con 1 anno e 10 mesi di reclusione e di fronte a quella sportiva con 2 anni e 2 mesi di squalifica. In più, il suo caso in sede penale ha fatto giurisprudenza: quei tifosi baresi che si erano sentiti parte lesa hanno invocato la «passione sportiva rovinata» ottenendo un risarcimento danni di 400 euro. Ma evidentemente non è bastato e ora pretendono che l’empio Masiello, che secondo loro ha violato irreparabilmente la loro fede calcistica, non deve mettere più piede su suolo barese. Al Sud Tirol, su suggerimento delle autorità pugliesi, hanno
ritenuto opportuno evitare al loro tesserato una la trasferta ritenuta ad altissimo rischio. Ennesia sconfitta per il calcio. E ovviamente tutto questo teatrino fatto di minacce mortali è andato in scena nel consueto palcoscenico della Rete. Lo stesso che in queste ore sulla sponda romanista ha trovato nel terzino olandese Rick Karsdorp il capro espiatorio per la crisi di risultati dei giallorossi. A metterlo alla gogna mediatica è stato lo “specialone” Josè Mourinho, di solito abile comunicatore, ma questa volta ha sbagliato tempi e modalità . Dopo il derby perso contro la Lazio e il pari opaco di Sassuolo il tecnico ha lanciato l’hashtag: via Karsdorp dalla mia Roma. Il popolo romanista ovviamente è tutto con il suo santone portoghese e il povero olandese ora rischia pure la rappresaglia degli ultrà. «Le parole di Mourinho sono state gravi, Rick non potrà più uscire di casa», avverte allarmato l’ex ds della Roma Walter Sabatini che conosce bene i rischi e pericoli dell’ambiente che gravita intorno a Trigoria. Il fango del dio pallone ormai gira tutto là dentro alla Rete, affidato a dei gestori incauti e spesso verbalmente violenti capaci di idolatrare alla follia come di stilare condanna senza appello. È successo perfino a Josip Ilicic, il bomber sloveno ex idolo dell’Atalanta, eternato dalla notte magica del Mestalla quando segnò 4 gol al Valencia. Fare gol è il suo mestiere e dopo due anni di male oscuro, Ilicic è tornato in campo e ha messo la sua firma sulla vittoria, 5-1, contro il Mura. I tifosi veri di “Jojo” l’hanno salutato con l’affetto dovuto ai piccoli eroi di ritorno. Ma poi ci sono gli imbecilli, quelli che vivono, anzi sopravvivono, e male, solo in Rete, che invece hanno pensato bene di prenderlo in giro per via dei chili di troppo evidenziati dal pancione sotto la maglia attillata del Maribor. Per fortuna Ilicic ha anche spalle belle larghe e la cosa importante è che quel gol gli ha riacceso il sorriso che nemmeno il peggior hater (odiatore della Rete) potrà mai più spegnere. © riproduzione riservata