Abituati come siamo al compromesso, all'annacquamento dei principi, facciamo fatica a capire la radicalità con cui i martiri hanno sempre difeso la propria fede. Oggi però il Martirologio ricorda il nome di un testimone, san Leonida, che morì per la sua fede e che trasmise al figlio maggiore, Origene, proprio la passione per la radicalità del messaggio evangelico. Era un cristiano di lingua greca di Alessandria d'Egitto ed era padre di sette figli, ma il più grande era quello che aveva dimostrato un particolare interesse per la filosofia, la teologia e il Vangelo: il padre vedeva in lui un prezioso dono di Dio. Quando, durante la persecuzione di Settimio Severo, Leonida venne arrestato per la sua fede, il figlio diciassettenne gli mandò una lettera per incoraggiarlo a non abbandonare il Vangelo e a non temere il martirio. Così fece, morendo martire nel 202.
Altri santi. Sant'Agapito I, papa dal 535 al 536; beato Francesco da Fabriano, religioso (1251-1322).
Letture. At 4,8-12; Sal 117; 1Gv 3,1-2; Gv 10,11-18.
Ambrosiano. At 20,7-12; Sal 29; 1Tim 4,22-16; Gv 10,27-30.