Originario di Todi, san Martino I fu prete a Roma e poi apocrisario, legato pontificio alla corte imperiale di Costantinopoli. Salì al soglio pontificio nel 649 e presto si trovò ad affrontare una delle questioni dottrinali più delicate della Chiesa dei primi secoli: quella relativa alla volontà di Cristo. Indisse un Sinodo a Roma che stabilì che la negazione della realtà e della completezza della volontà umana di Cristo di fatto renderebbe impossibile la piena redenzione dell'uomo. Ciò fece infuriare l'imperatore Costante II che mandò in Italia l'esarca Olimpio perché conducesse prigioniero il Papa in Oriente. Olimpio, però, si ribellò e si autoproclamò signore d'Italia, governando sulla penisola per tre anni e lasciando così libero Martino di svolgere il suo ministero. Poi, però, Olimpio cadde in battaglia e Costante inviò un nuovo emissario che prese prigioniero il Papa e lo portò a Costantinopoli. Condannato, Martino venne condotto prigioniero a Cherson, nella penisola di Crimea, dove morì nel 655, presto venerato in Oriente e in Occidente come martire della fede.
Altri santi. Sant'Orso di Ravenna, vescovo (IV-V sec.); beata Margherita da Città di Castello, domenicana (1287-1320).
Letture. Romano. At 4,32-37; Sal 92; Gv 3,7-15.
Ambrosiano. At 1,15-26; Sal 64 (65); Gv 1,43-51.
Bizantino. Atti 4,4-10; Gv 3,16-22.