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Maratona con stop per «Modern family»

Andrea Fagioli giovedì 6 settembre 2018
Non sarà la prima volta, ma l'operazione è ugualmente curiosa. Per una settimana, dall'1 all'8 settembre, Fox+1 (canale 113 di Sky) propone, ventiquattr'ore su ventiquattro, una sola sitcom, forse la più celebrata oltreoceano: Modern family. Una dietro l'altra stanno andando in onda le prime nove stagioni di oltre venti episodi ciascuna in attesa della decima e ultima che a fine settembre debutterà negli Stati Uniti e poi arriverà in Italia. Modern family è una serie creata dagli autori e produttori televisivi Christopher Lloyd e Steven Levitan. Si narra che i due, raccontandosi storie sulle loro rispettive famiglie, si accorsero che potevano trasformarle in soggetti e relative sceneggiature. Al di là degli aneddoti, Lloyd e Levitan hanno messo insieme un prodotto di successo (anche se non di qualità) basato sulle vicende di una famiglia allargata e fuori dagli schemi tradizionali (con tutto il rispetto per la tradizione). La tecnica è quella del falso reality: ogni tanto gli attori, come se fossero personaggi reali, si rivolgono direttamente al pubblico rispondendo a un ipotetico intervistatore. In questo modo Modern family racconta avventure e disavventure della famiglia Pritchett, con il padre Jay, affiancato dalla seconda moglie Gloria e dal figlio di lei Manny, alla quale si aggiungono le famiglie dei suoi figli: Claire con il marito Phil e i figli Haley, Alex e Luke, e Mitchell con il marito Cameron e la figlioletta Lily. Facendo attenzione ai nomi, si capisce che in quest'ultimo caso siamo di fronte a due padri e una figlia. Ma non solo: a un certo punto delle nove stagioni nel cast appare pure il primo bambino transgender della tv a interpretare un personaggio analogo. Diventa così molto chiaro il senso del titolo Modern family. Eppure, se anche sembra impossibile, la serie si avvia alla chiusura annunciata perché ormai non più al passo con quei tempi che dieci anni fa aveva anticipato. Insomma, la realtà avrebbe superato una fantasia ardita. Alla fine chi ci rimette è sempre l'immagine della famiglia degna, nella realtà, di questo nome. Anche perché quella discutibile della finzione, come sempre succede, risulta più accattivante e simpatica. Non a caso le battute migliori si devono alla coppia di padri. Un esempio? «Nessuno esce con lui perché lavora all'agenzia delle entrate».