Maramaldo e il coccodrillo
CODE E VELENII latini dicevano «In cauda venenum». Non soltanto nello scorpione. A volte il veleno sta in una sola parola. In un fondo del Corriere della sera (domenica 22), Piero Ostellino attribuiva ai residui culturali di fascismo e comunismo la «concezione organicistica della società» e il «neocomunitarismo anti-individualista» della Costituzione, in cui - concludeva - «postmarxisti e postgentiliani» sono «accomunati nella teologica [...] avversione per il liberalismo». E come poteva un "laico" non tirare in ballo, per assurde accuse, Chiesa e teologia? A volte, però, il veleno laicista sta anche nella testa. Il Manifesto (giovedì 26) a commento della pace ottenuta a Najaf dall"ayatollah Sistani, si apriva con questo titolo: «Le vie del signore», che è palesemente una citazione cristiana, ma con la "s" minuscola (miserie dell"anticlericalismo) è un piccolo dispetto sia al Dio cristiano sia ad Allah. Lo stesso giorno, su Repubblica, Vittorio Zucconi riferiva il favore del vicepresidente Usa Cheney al matrimonio tra gay e lo contrapponeva al «fanatismo degli elettori della destra di Dio». Per i "laici" l"opinione diversa è fanatismo. Ancora giovedì, il fondo dell"Indipendente di G. B. Guerri sul referendum sulla fecondazione artificiale si apriva così: «Quando il Vaticano pretese l"urgente approvazione della legge sulla fecondazione assistita, il Parlamento italiano ubbidì diligentemente». Pur di spargere veleno, i difensori dello Stato cosiddetto "laico" non temono di screditarne anche la massima istituzione.
MIRACOLIDopo la visita del Papa, La Stampa (giovedì 19) ha dedicato il titolo delle lettere al Direttore ai «miracoli di Lourdes». Il lettore Bertinatti scriveva: «Il numero dei "miracoli certificati"» raggiunge «un totale di 66, a fronte di una richiesta di sei milioni di fedeli l"anno da quasi 150 anni. Pertanto le mancate guarigioni non dovrebbe essere molto lontano dal miliardo e già questa percentuale dovrebbe far sorgere qualche dubbio nei pellegrini».Qualche dubbio l"ho io circa la competenza di costui in religione e statistica. Come quel sottosegretario per il quale «visitare i carcerati rientra nelle "beatitudini"» (Repubblica, sabato 21).