In agricoltura il maltempo ancora una volta non solo occupa le cronache ma determina anche effetti economici di tutto rilievo. E non si tratta solo di qualche allagamento, ma di danni che Coldiretti ormai stima ben oltre i 6 miliardi: un importo da primato che potrebbe anche essere superato. Mentre Confagricoltura evidenzia come la «gestione del rischio climatico sia diventata una questione di primo piano per il futuro dell'agricoltura italiana ed europea». Quanto è accaduto in questi ultimi giorni si condensa in un elenco di disastri che i coltivatori riassumono così: alberi abbattuti, serre divelte dal vento, campi sott'acqua per i nubifragi, le grandinate e le trombe d'aria che hanno colpito a macchia di leopardo le regioni del centro nord hanno provocato danni incalcolabili all'agricoltura. «A soffrire del violento cambiamento meteo – viene sottolineato –, sono state principalmente le coltivazioni di stagione in un momento in cui è in corso la vendemmia e la raccolta di frutta e verdura estive ed in autunno inizierà quella delle olive». Solo per capire meglio, basta sapere che ad essere colpite sono state non solo l'uva oppure il riso, ma anche coltivazioni stagionali come quelle peschicole oppure numerose orticole. Ma a questo punto che fare? Esistono certamente alcuni strumenti di cui dotarsi. E sono stati proprio i tecnici agricoli ad individuarli. Basta pensare ad una serie di accorgimenti come le reti così come a particolari tecnologie colturali. C'è poi lo lo strumento tecnologico classico come quelli delle polizze assicurative. Ma servono comunque investimenti in ricerca e per il ristoro dei danni. Che pare non siano sufficienti. Di «danni pesanti», scrive Confagricoltura, che aggiunge: «La disponibilità finanziaria dell'apposito fondo ristori è inadeguata nonostante l'aumento di 200 milioni disposto dal governo con il Dl Aiuti Bis. Oltre a questo, le regole in vigore sono inadeguate è troppo complesse.Gli interventi pubblici devono essere più veloci per assicurare, oltre all'indennizzo dei danni, la ripresa dell'attività produttiva». Quella del 2022 è la peggior estate del decennio – ricorda ancora Coldiretti –, con un drammatico aumento del +1300% fra bufere di vento, bombe d'acqua, grandinate e trombe d'aria con un impressionante impatto dei cambiamenti climatici che fra siccità e maltempo hanno già provocato numerose vittime, oltre che, appunto, danni miliardari. Eventi eccezionali ai quali è necessario rispondere con strumenti eccezionali.