Mai più «spettatori»: a Messa sempre attivi
Era vero allora, ed è vero oggi. Tant'è che qualche giorno fa papa Francesco ha ribadito che la Messa «non può essere ascoltata, come se noi fossimo solo spettatori di qualcosa che scivola via senza coinvolgerci», ma «è sempre celebrata, e non solo dal sacerdote che la presiede, ma da tutti i cristiani che la vivono». La costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium ha messo in luce in modo inequivocabile come «Cristo si rende presente nello Spirito Santo attraverso i segni sacramentali: da qui deriva per noi cristiani la necessità di partecipare ai divini misteri... Un cristianesimo senza liturgia, io oserei dire che forse è un cristianesimo senza Cristo. Perfino nel rito più spoglio, come quello che alcuni cristiani hanno celebrato e celebrano nei luoghi di prigionia, o nel nascondimento di una casa durante i tempi di persecuzione, Cristo si rende realmente presente e si dona ai suoi fedeli». Per questo, allora, «la Messa non può essere solo "ascoltata", è anche una espressione non giusta, "io vado ad ascoltare Messa", la Messa non può essere ascoltata, come se noi fossimo solo spettatori di qualcosa che scivola via senza coinvolgerci. La Messa è sempre celebrata, e non solo dal sacerdote che la presiede, ma da tutti i cristiani che la vivono. Il centro è Cristo!».
Così è la nostra stessa vita che deve «diventare culto a Dio... Questo pensiero ci aiuti a tutti quando si va a Messa la domenica: vado a pregare in comunità, vado a pregare con Cristo che è presente, quando andiamo alla celebrazione di un battesimo, per esempio. Cristo lì presente che battezza. "Ma, padre, questa è un'idea, un modo di dire"; no, non è un modo di dire: Cristo è presente, e nella liturgia tu preghi con Cristo accanto a te».