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Mai fotocopie

Giorgio Paolucci venerdì 2 settembre 2022
Visita al santuario della Spogliazione di Assisi, edificato sul luogo dove 800 anni fa Francesco davanti al padre rinuncia ai suoi beni e si denuda per abbracciare sorella Povertà e cominciare una nuova esistenza. La chiesa custodisce il corpo del beato Carlo Acutis, morto a 15 anni per una leucemia fulminante dopo una vita tanto breve quanto intensa, all'ingresso un pannello lo raffigura insieme a san Francesco. Cos'hanno in comune due persone vissute in epoche così diverse e così lontane? L'amore per Gesù, che campeggia sullo sfondo del pannello. Francesco ha rinunciato a tutti i suoi averi per seguire Cristo e ha fatto di Lui il nutrimento della sua vita, Carlo definiva l'Eucaristia - di cui si cibava ogni giorno - «la mia autostrada per il Cielo», la strada da percorrere per il compimento dell'esistenza. E la totale dedizione all'Amato è il motivo dell'ammirazione di tanti giovani nei confronti di quello che viene definito "il primo beato dei Millennials", uno che esortava i coetanei a non omologarsi alle mode del tempo e a conformare la propria vita all'Unico che le dà significato. Lo ha lasciato scritto in una frase che papa Francesco ha ripreso nell'esortazione post-sinodale ai giovani Christus vivit: «Tutti nascono come degli originali, ma molti muoiono come fotocopie».