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Cono di Naso. Maestro nello spirito, testimone di povertà

Matteo Liut giovedì 28 marzo 2013
Benefattore nel sociale ma anche nello spirito: è così che Naso (Messina) festeggia il suo patrono, san Cono, o Conone. Nato nel 1139, figlio del governatore della città, da giovane lasciò le ricchezze per ritirarsi nel convento di San Basilio, per spostarsi in quello di Fragalà. Ordinato sacerdote seguì la sua vocazione all'eremitaggio, ma dopo un periodo presso una grotta venne richiamato dai suoi superiori che lo vollero abate. Di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa distribuì ai poveri l'eredità del padre e si ritirò di nuovo eremita. Gli abitanti di Naso, però, si rivolsero a lui per essere liberati da una malattia contagiosa: il miracolo è ricordato anche nello stemma della città. Cono morì a 97 anni nel 1236.Altri santi. San Cirillo di Eliopoli, diacono e martire (IV sec.); santo Stefano Harding, abate (1060-1134). Letture. Cena del Signore: Es 12,1-8.11-14; Sal 115; 1 Cor 11,23-26; Gv 13,1-15. Ambrosiano. Gn 1,1-3,5.10; 1 Cor 11,20-34; Mt 26,17-75.