Una madre e un esempio per le donne del suo tempo, che seppe guardare in alto lavorando a un progetto per l'istruzione delle ragazze. L'eredità di santa Rosa Venerini sta proprio nella sua capacità di fare del Vangelo una risorsa fondamentale per lasciare il segno nella società. Nacque a Viterbo nel 1656 da una famiglia benestante. Non sentendosi chiamata al matrimonio, né alla vita religiosa, nel 1685 aprì in città una scuola pubblica per le giovani donne, alle quali trasmettere anche i valori della fede cristiana. Presto le scuole crebbero di numero ed erano animate da vere "comunità di maestre", la cui identità, a cavallo tra vita religiosa e impegno professionale da laiche, non sempre veniva compresa. Nonostante le difficoltà la Venerini curò fino alla fine il progetto e riuscì a portare il suo istituto a Roma, dove morì nel 1728.Altri santi. Santa Flavia Domitilla, martire (I-II sec.); Beato Alberto da Bergamo, domenicano (1214-1279).Letture. At 18,23-28; Sal 46; Gv 16,23-28. Ambrosiano. Ct 5,9-14.15c-d.16c-d; Sal 18; 1Cor 15,53-58; Gv 15,1-8 / Gv 20,1-8.