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“Made for love” tra cervelli e cuori

Andrea Fagioli martedì 14 dicembre 2021
«L'amore è il fulcro delle nostre vite, ma le nostre vite sono cambiate, il mondo si è evoluto. Anche per l'amore è il momento di evolversi: tu e la persona che ami potete essere un'unica entità, condividendo ogni pensiero, ogni emozione, due cervelli sempre connessi, una rete di due persone». A colpo sembra un autentico spot pubblicitario, anche perché a seguire appare il logo della produzione, Max original, che dà l'idea sia il vero inizio della nuova serie tv Made for love (otto episodi in onda tutti da ieri su Sky Serie, disponibili anche su Sky Go e in streaming su Now). In realtà si tratta di una sorta di prologo che introduce una vicenda più o meno fantascientifica in cui un giovane imprenditore nel campo della tecnologia, Byron Gogol (cognome non a caso), progetta un dispositivo volto a evitare i classici fraintendimenti legati alla vita sentimentale delle coppie, impiantando un chip nei rispettivi cervelli così da poterne connettere pensieri, emozioni e sensazioni. Ne innesca un prototipo anche nel cervello della moglie, Hazel, a insaputa di lei, che una volta scoperto di essere tracciata nei suoi dati emotivi, si sente soffocata e decide di fuggire. Lasciando perdere come andrà a finire, premettiamo che linguaggio e situazioni sono spesso al limite. A un certo punto compare anche una suora un po' tanto sui generis. Ma al di là di questo, i temi affrontati da Made for love, anche con molta ironia, sono di per sé interessanti e vanno dalla pervasività della tecnologia al modo in cui si vivono le relazioni interpersonali, dagli abusi di genere all'emancipazione femminile. Alla base di tutto il contrasto tra reale e virtuale portato alle estreme conseguenze per cui a volte si preferisce vivere nella finzione piuttosto che affrontare le difficoltà della vita vera.