Macchine agricole indietro tutta
In questo modo, verrebbe confermato l'andamento negativo del 2005. Alla base del tracollo - stando a quanto affermato dalla associazione dei produttori di macchine agricole, Unacoma - la
riforma della Politica Agricola Comunitaria e gli accordi Wto. La stretta provocata dalla PAC, tuttavia, sembrerebbe essere in parte allentata dalle vendite all'estero, stimate alla fine dell'anno in crescita del 6,6% in peso e del 2,7% in valore. Di fronte ad uno scenario di queste genere, i costruttori non hanno mancato di chiedere «nuove politiche» per il loro comparto. Misure a base di incentivi anche sul fronte dell'energia. Ma, più che tutto questo, probabilmente avranno effetto l'innovazione e la creatività. Un esempio in questo senso arriva proprio da alcuni esempi di macchine agricole che, di fatto, portano la fabbrica in campo.
è il caso di una raccoglitrice polivalente - presentata proprio all'Eima -
adatta per lavorare sui campi di pomodori, ma anche su altre colture ortofrutticole, e che esegue in rapida successione la selezione dei prodotti maturi, la raccolta, la disinfezione e il confezionamento per il consumo diretto. Numerosi i risultati che si ottengono. Basta pensare all'accorciamento dei tempi di lavorazione dalla raccolta al consumo, e, quindi, all'aumento della qualità del prodotto. Metodi di lavoro di questo genere potrebbero anche far crescere il margine degli agricoltori. Le incognite, tuttavia, rimangono ancora molte. Perché, tutto sommato, la gran parte delle macchine agricole significa forti investimenti a carico degli agricoltori, stretti fra prezzi in diminuzione e aumenti consistenti degli oneri legati alle materie prime. In una situazione di questo genere tutto può essere utile per far risalire la china al settore: dalla spinta verso la maggiore diffusione dei prodotti tipici, alle innovazioni nella meccanizzazione e nell'organizzazione del lavoro.