Con la morte delle ideologie (supposto che siano realmente morte) e con la fine di ogni spinta ideale a costruire una società come, per l'appunto, "città ideale", la politica ha perso gran parte del suo slancio verso l'obiettivo solidaristico del bene comune, cioè di tutti, e si è arrestata al livello di un pragmatismo di convenienza elettorale e, quindi, di potere. In questa cornice il laicismo prova a mettere fuori gioco i tentativi di fare politica da cristiani e il radicalismo, giacché non è un ideale e la sua "etica" è utilitarista ed edonista, prende il sopravvento. Al posto della buona pratica politica si fanno largo il relativismo, l'autodeterminismo e la biopolitica, grimaldello per grulli come l'antilingua. Restano nell'ombra i diritti dell'uomo ed emergono i nuovi "diritti civili" (aborto, eutanasia, procreazione medicalmente assistita eccetera, fino al "gayismo" ecc.), che ne sono la negazione. Così si disegna una nuova antropologia lontana dalle radici cristiane di quella finora accettata. Accade in Italia, in Europa, ma anche negli Usa in campagna elettorale, come è dimostrato (
La Repubblica, venerdì 11) dalla «bandiera dei diritti civili che sventola sulla Casa Bianca», in questo caso del matrimonio gay, e dal «calcolo sottile» di Obama, lo stesso che, nel 2004, «in campagna per il Senato, disse: "Per la mia fede religiosa credo che il matrimonio sia un sacramento che lega un uomo a una donna"» (
La Stampa). «La scommessa di Obama» sui gay (
Europa) si misura sull'importo della posta.
La Stampa racconta: «Un grande donatore su sei che aiutano e finanziano il Partito Democratico è gay. Nei primi 90 minuti dopo la diffusione dell'intervista [di Obama] un milione di dollari in piccole donazioni individuali è affluito nella cassa della campagna elettorale del Presidente» mentre (
Europa) «nella cena elettorale organizzata, (40.000 dollari a persona), dall'attore George Clooney nella sua villa californiana, si sarebbero superati i 10 milioni di donazioni». La Grande America, che proclamò l'uguaglianza tra bianchi e neri, si appresta ora a sancire la discriminazione tra "etero" e "gay": i primi con tutti i medesimi diritti, tra cui quello di sposare una persona obbligatoriamente dell'altro sesso; i secondi con un diritto in più: sposare, se vogliono, una persona di sesso uguale. Sulla non uguaglianza, però, la "città ideale" non si potrà mai costruire. RADICII costituenti europei hanno rifiutato di esplicitare, nei patti di fondazione dell'Unione, le radici cristiane della civiltà del Continente. Ma quelle radici, come accade anche in natura, riemergono nonostante tutto. Anche sui giornali e particolarmente sul
Corriere della sera. La serie s'inizia, però, su
Il Giornale (martedì 1) con «Il piacere? È un mistero gaudioso». Segue il
Corriere, che (giovedì 3) definisce i 150 anni di unità d'Italia «un giubileo laico». Dopo il crollo della Lega, il suo titolo (martedì 8) è questo: «Se cade la Betlemme del Carroccio», cioè Cassago Magnano, patria di Bossi, ma il paragone intuitivo è del tutto fuori posto. La serie è tristemente conclusa da
Corriere e
Unità con la recensione di uno spettacolo in scena a Palermo: «Il mistero doloroso». Povero Rosario, così maltrattato..."INSEGNAMO"?Titolo di una pagina di
Libero (venerdì 11): «
Insegnamo ai giovani a diventare artigiani». Che cosa vuole insegnare con questa libera ortografia?