Ma questa bomba atomica ci fa ancora paura oppure no?
Correva l’anno 1966 quando I Giganti cantavano: «Noi non abbiamo paura della bomba / atomica, atomica, atomica». Erano forse degli irresponsabili? Della bomba era ragionevole avere paura eccome, perché la fine del mondo non può non far paura. Oppure ne erano terrorizzati e cercavano di esorcizzare la paura, negandola? La risposta sta in altre parole della piccola, breve canzone che non ricordiamo, sopraffatte dal ritornello ripetuto più e più volte. E oggi? A leggere i quotidiani dovrebbe essere ragionevole avere paura, almeno un poco. Alcuni titoli degli ultimi giorni: «Allarme nucleare» ('Stampa', 5/10); «Cresce l’incubo nucleare» ('Giornale', 5/10); «Gli incubi da scacciare» ('Corriere', 4/10), editoriale di Paolo Lepri in cui la canzone evocata è la più nota A Hard Rain’s A-Gonna Fall (Una dura pioggia cadrà), scritta da Bob Dylan nel 1962, al tempo della crisi di Cuba.
Forse persino più inquietanti, anche quando vorrebbero essere rassicuranti, sono le interviste a generali in pensione, come Petraeus: «Attacco nucleare russo? Li distruggiamo » ('Libero', 4/10). Sul 'Corriere' (5/10) Keith Kellog è intervistato da Giuseppe Sarcina: «A questo punto dobbiamo prepararci, perché reale è la possibilità che Putin faccia ricorso alle armi nucleari». Prepararci?
Sulla 'Stampa' (5/10) il direttore della Cia, Burns: «Temiamo gesti sconsiderati». Ci sarebbe da essere terrorizzati, ma dov’è questo terrore nelle strade, negli uffici, nelle famiglie italiane? Vittorio Macioce sul 'Giornale' (5/10), titolo: «Se l’atomica non è più un vero tabù» scrive che la differenza con la guerra fredda è marcata: «Se si usava quell’arma avrebbero perso tutti»; oggi «la preoccupazione c’è, ma non scatta la grande paura». È «La paura atomica», titolo del commento di Nathalie Tocci sulla 'Stampa' (5/10), paura ingiustificata, o forse no... «La minaccia nucleare ha una forte 'ratio' politica. Un attacco nucleare no. È politicamente inimmaginabile uno scenario in cui, ad attacco avvenuto, una fetta d’Europa alzi le mani e si consegni alla mercé del Cremlino». Quindi sono solo minacce e non dobbiamo avere paura della bomba? «La storia è piena di follie umane» conclude Tocci. Non resta che concludere con la 'preghiera' dei Giganti: «Con gli sguardi alti verso il cielo / aspettiamo un giorno nuovo che / oscuri il passato».