Ma perché certi laicisti non leggono prima di scrivere?
AUGURI C'è un biologo britannico, Richard Dawkins, che chiamano «il sacerdote dell'ateismo» (Corriere della sera, venerdì 7) e che ha scritto un libro, «L'illusione di Dio» il cui «scopo dichiarato era convertire i lettori all'ateismo». L'autore, però, «ammette di aver fallito: "Sì, penso che sia stato un obiettivo poco realistico"». «In effetti " scrive il Corriere " Dawkins è stato definito "il miglior alleato della causa creazionsta in Gran Bretagna"». Lo si direbbe un piffero che andò per suonare e fu suonato, ma lui non demorde e soffia. Gli chiedono: «Non pensa di potersi svegliare un giorno, da vecchio, e di essere attratto dalla fede?» Risposta: «Se così fosse, lo considererei un segno di demenza senile». Non si capisce come farebbe a capirlo. Noi, in ogni modo, a nome di tutti coloro che, anche in giovanissima età, sono affetti da questa malattia, gli facciamo i nostri migliori auguri di buona demenza.
ORIENTAMENTI Gian Guido Vecchi, firma del Corriere della sera, intervista Ganni Vattimo (venerdì 7) sulle elezioni americane e su «gli omosessuali, uniche vittime del moderatismo democratico» (un tema che interessa il filosofo), perché in California il referendum per vietare i matrimoni tra gay ha avuto successo. Vattimo non sembra sconvolto dal fiasco, ma in questo caso sono più interessanti le domande di Vecchi che le risposte del filosofo. Il giornalista comincia ricordando la gaffe un po' razzista di Berlusconi, che ha definito «bello e abbronzato» il neo-presidente Obama, ma poi conclude l'intervista con questo nostalgico parallelo anch'esso un po' razzista: «Resta che un nero può andare alla Casa Bianca, ma un gay non può sposarsi». Che c'entra? E che cos'è un nero? Forse una persona con un particolare orientamento razziale?
«FORME CONIUGALI» A proposito delle coppie di fatto anche gay, ecco l'ultima trovata in fatto di Antilingua. Sull'Unità (venerdì 7), Luigi Manconi reclama dal PD la proposta di «forme coniugali diverse da quelle eterosessuali». Una «forma diversa» per nascondere la sostanza, che lui vorrebbe identica.