Continua il viaggio di Francesco in Asia, e continua il grande interesse dell'opinione pubblica ecclesiale, compresa quella che discute o chiacchiera sul web. Alcuni passaggi del colloquio del Papa con i giornalisti durante il volo da Colombo a Manila alimentano peraltro anche il confronto in tema di "libertà, religione, violenza". Anzi, l'argomento "seguiti della strage a Charlie Hebdo" diventerebbe nuovamente maggioritario, considerando la risposta che Francesco ha introdotto con le parole: «Andiamo a Parigi! Parliamo chiaro».Non mi pare invece che abbiano parlato chiaro le numerose fonti, anche molto autorevoli, anche in area ecclesiale, che hanno accreditato, in tale contesto, la possibilità che per motivi religiosi siano prossimi al bando, in Inghilterra, i disegni di Peppa Pig. La notizia di partenza (ad esempio, sul sito web di "The Independent"; http://tinyurl.com/lpklxey ) era ben altra: riguardava la decisione dell'Oxford University Press, per rispetto delle prescrizioni dell'islam, di evitare sui libri scolastici (che vanno in tutto il mondo) le immagini di carne di maiale. Ma era illustrata, su alcuni siti più "furbi", con la popolarissima maialina, cosicché qualcuno, in Italia, l'ha ripresa includendo nella "proibizione" il cartone animato, poi facendone il principale oggetto, infine filosofando pure sui perché.In questi casi, quando emerge la falsificazione, o perlomeno la grossa forzatura, quelli di noi che l'hanno assunta si scusano dando colpa alla Rete, al fatto che ormai sono le notizie che ci inseguono e non viceversa e che la paura di arrivare secondi vince sul mitico dovere di verificare le fonti. Io invece temo che spesso, e certo in questo caso, siano il mercato (Peppa Pig "tira", l'islamismo pure...), o l'ideologia ("se la prendono anche con i libri per bambini"), o tutti e due a spingerci a inventare, o ad avallare, notizie che, a guardarci un attimo, non solo non sono vere, ma non sono neppure verosimili.