Ma gli stadi devono tornare per famiglie
a fuoco un altro aspetto, quello legato allo svuotamento “forzato” della curva, decisa dai leader della stessa, al ricevimento la notizia. Se lecito sarebbe stato andarsene individualmente, quello che è successo è stato che molte persone sono state costrette a uscire, nonostante qualcuno arrivasse da molto lontano per vedere la partita o ci fossero intere famiglie arrivate lì per assistere a uno spettacolo sportivo. Una parte di curva ha deciso per tutti e fra tensioni e minacce con metodi, definiamoli così, perentori, tutti coloro che erano lì hanno dovuto sottostare a quella decisione. La riflessione è generale e riguarda il fatto che da troppo tempo alcune curve sono un luogo al di fuori da ogni controllo. Bene, anzi benissimo, ha fatto l’Inter a sottolineare in un comunicato (arrivato per amor di verità un po’ in ritardo) la ferma condanna di quanto accaduto sabato sera, ribadendo le fondamenta del mondo nerazzurro, ovvero la fratellanza, l’inclusione, l’antidiscriminazione e ribadendo la «totale solidarietà nei confronti di quei tifosi che sono stati costretti a rinunciare all’amore e alla passione per il nerazzurro». Il punto non è soltanto quello spettacolo sportivo sottratto, naturalmente. Il punto, inaccettabile, è che ci sia un luogo del territorio di una città, la curva dello stadio, dove le regole della democrazia non valgono, dove comanda qualcuno che ha deciso di prendersi quel potere, dove spesso nascono le condizioni (e le ripetiamo, che non hanno a che fare con il calcio in senso stretto, ma con tutto ciò che intorno al calcio circola) per attività malavitose. Si sono letti, in questi giorni, commenti benpensanti che ricordavano come le curve degli stadi non siano luoghi dove andare con la famiglia a vedere una partita. Eccola la sconfitta peggiore: abbandonare uno spazio, lasciarlo in mano a chi esercita con prepotenza o con violenza un diritto non proprio, spostarsi di lato, restare indifferenti, far finta di non vedere o di non sapere. © riproduzione riservata