Ma è più interessante spiegare perché si scrivono troppi romanzi che leggerli
Da parte mia, però, intendo diversamente il ruolo del critico. Quali che siano le sue preferenze e i suoi auspici, il critico farebbe bene a capire anzitutto quali sono i libri migliori, piuttosto che promuovere gli scrittori che fanno propria la sua idea di letteratura. Certo il critico può anche fare il consigliere degli autori, purché ci siano autori disposti a farsi consigliare da lui. Personalmente preferisco gli autori che mi sorprendono a quelli che realizzano i miei sogni, dei quali diffido un po' e la cui realizzazione, comunque, non vorrei delegare a nessuno.
Ma il punto è un altro. Ci si potrebbe chiedere se applicarsi intensivamente a fare critica recensendo innumerevoli romanzi italiani di oggi, sia un buon investimento per capire il presente. Qui ovviamente la decisione spetta ai singoli critici. A me pare che spiegare perché si scrivono troppi romanzi sia perfino più interessante che leggerli.