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Lo stile Juve spento dai blog

Italo Cucci venerdì 3 ottobre 2008
La riverita Vecchia Signora, la temuta Signora Omicidi, la detestata "Gobba", la Zebra più amata dagli italiani. In più di un secolo di vita la Juventus ha coabitato prima con i Savoia regnanti, eppoi con la Repubblica mantenendo tuttavia, fino a pochi anni fa, un assetto monarchico grazie agli Agnelli, Gianni e Umberto, il Re e il Principe, e al loro Viceré Giampiero Boniperti, prima di scivolare in una sorta di dittatura finanziaria con Giraudo e Moggi, preludio al drammatico sfascio di Calciopoli. In tutto questo tempo, la conduzione del club e della squadra è stata sempre contraddistinta dall'autorità all'interno e dall'autorevolezza all'esterno. E il popolo juventino per decenni ha rispettato la consegna dell'obbedienza, o della riservatezza, esprimendo fiducia totale nei dirigenti.
All'improvviso, dopo la caduta e la risalita dalla B alla A, è esplosa una sorta di frenesia democratica: tutti sembrano dire tutto e intervenire su tutto. E non dico del riservatissimo John Elkann, detto Jaki, o del taciturno Jean Claude Blanc, né dell'elegante causeur Giovanni Cobolli Gigli. Posso riferirmi ad alcuni giocatori - Buffon e Del Piero in particolare - la cui brillante dialettica ha innovato la condotta dello spogliatoio: ma i loro interventi sono sostanzialmente positivi.
Il vero cambiamento è nell'atteggiamento del popolo bianconero, soprattutto il popolo di Internet e dei blog, che hanno influenzato i media e l'ambiente juventino addirittura con esplosive ribellioni in occasione del mercato e delle scelte tecniche dell'allenatore. Il "mister" juventino un tempo era protetto (spesso soggiogato) dalla dirigenza, oggi Claudio Ranieri, apprezzabile per qualità tecniche e umane, pare spesso travolto dalle polemiche, discusso oltre la più che lecita espressione di opinioni diverse.
Il precampionato gli ha fornito veleni in abbondanza soprattutto nel nome di Poulsen, il torneo appena cominciato - e con la Juve favorita dai pronostici - segnala una sequela di contestazioni sul modulo, sulle formazioni, sull'atteggiamento tattico e, per finire, nel nome di Giovinco, che dovrebbe essere - dicono i sognatori - un nuovo Baggio, un

Del Piero, uno Zidane! - mentre il pragmatico Ranieri lo considera soltanto buono, non eccellente (giudizio che condivido).
E tuttavia due assist vincenti della cosiddetta formica atomica (mamma mia che fantasia!) per la doppietta di Iaquinta in coppa Campioni hanno ulteriormente messo in crisi l'autorità del tecnico. Prima che nasca la BlogJuve, destinata allo sfacelo, sarà bene che qualcuno corra ai ripari. Niente monarchia, né dittatura per carità. Ma guai all'anarchia. Un po' di protezione e basta. Se ci pensate, anche il Panda è bianconero.