C'era una volta La tv degli agricoltori, poi A come Agricoltura e Agricoltura domani, infine, da quarant'anni a questa parte, Linea verde, che a sua volta ha dato origine a vari spin-off tra cui Linea verde estate, in onda anche in questo momento la domenica alle 12.20 su Rai 1 dopo A sua immagine e all'Angelus del Papa. Di agricoltura, però, ce n'è sempre meno: scarseggia la materia prima, non tanto i prodotti agricoli quanto gli agricoltori. Adesso, soprattutto nella versione estiva, si punta più sul racconto delle «meraviglie d'Italia», sull'aspetto turistico, culturale ed enogastronomico, sui personaggi del luogo. È così che, ad esempio nell'ultima puntata, quella di domenica scorsa, le telecamere e i droni di Linea verde estate ci hanno portato in Sicilia, tra Messina e Catania, per raccontarci della devozione mariana di una città che si apre al visitatore con una grande statua della Madonna all'imboccatura del porto, ma anche del terremoto del 1908 e del conseguente tsunami. Per poi spostarsi a Capo Peloro e a Capo Milazzo, quindi in provincia di Catania, sull'Etna e a Giarre. Senza mai perdere di vista, al di là delle bellezze naturali, il cibo: dalla mitica granita siciliana alla frittura di paranza. Dall'anno scorso alla conduzione di Linea verde estate ci sono Angela Rafanelli (livornese, 43 anni) e Marco Bianchi (milanese, 42 anni). Sono loro ad aver raccolto l'eredità di Federico Fazzuoli e dei suoi epigoni. Ma anche in questo caso, al di là della leggerezza che i due conduttori cercano di imporre al programma, l'arma vincente resta nel connubio tra cucina, cultura, arte e paesaggi, grazie alla spettacolarità delle immagini, soprattutto a quelle in volo dall'alto realizzate con il drone a cui si ricorre sempre più spesso per avventurarsi, come in questa edizione, verso i confini del territorio dove più in là non ci si può spingere perché si incontra il mare.