Ci sono programmi che raramente salgono alla ribalta, ma che segnano comunque la storia della televisione. Uno di questi è Linea blu. Nato nel 1994 è giunto quest'anno alla ventiquattresima edizione raccontandoci ogni volta il mondo marino, le isole e parte degli ottomila chilometri di coste italiane, ma anche gli uomini e le comunità che dal mare traggono sostentamento svolgendo un ruolo prezioso di custodi del territorio. In questo periodo estivo Linea blu sta andando in onda su Rai 1 il sabato pomeriggio alle 14 e la domenica mattina alle 8,20. Le ultime puntate sono state dedicate, rispettivamente, all'arcipelago toscano e a Rimini. Quella di sabato riadattava una puntata già andata in onda con ospite Carlo Conti e alcuni servizi realizzati nel tempo dalle isole toscane. Un collage emblematico per capire il senso di un programma tra divulgazione e intrattenimento, condotto ormai da molti anni da Donatella Bianchi, che già nel 1994 era a fianco dell'ideatore Puccio Corona. Linea blu è un programma propedeutico che intende sviluppare la cultura del mare facendo parlare prima di tutto le immagini e poi i protagonisti come i pescatori e i subacquei, ma anche gli uomini di spettacolo che il mare lo amano. Conti è uno di questi, che pur essendo nato a Firenze, ha trascorso parte dell'infanzia a Castiglioncello e ancora oggi, appena può, ci si rifugia non solo per ritoccare l'impeccabile abbronzatura, ma anche per coltivare la passione per la pesca e per il cacciucco, quello rigorosamente con cinque “c” e preparato secondo la ricetta della zia il cui segreto è cuocere separatamente le varietà di pesce che compongono l'eccezionale piatto livornese. Ma Linea blu è propedeutico anche per un po' di geografia, che non guasta mai. Nella puntata in questione abbiamo appreso posizione, dimensione e caratteristiche di un arcipelago non proprio secondario come quello toscano, che conta ben sette isole tra loro molto diverse, ognuna con un proprio fascino ambientale oltre che un interesse storico e sociale: dall'oasi naturale di Montecristo, alla piatta ex colonia penale di Pianosa, alla Gorgona, che invece, ancora oggi, è un'isola carcere, sia pure a regime attenuato, dove d'inverno, ad eccezione dei detenuti e della polizia penitenziaria, vive una sola persona: una signora di novant'anni.