Life is (not) a game Film di denuncia tra i migranti e la guerra
in cui Giulio Regeni rassicura Patrick Zaki, comincia a farsi notare anche da chi non aveva mai visto prima i suoi lavori sui muri di Roma. Con i poster attaccati durante blitz notturni, Laika, nascosta sotto una parrucca rossa e una maschera bianca, ha raccontato gli anni della pandemia in Italia, per poi spingersi in Bosnia,
sulla rotta balcanica, per denunciare le atroci condizioni di vita dei migranti. Fino al confine con l’Ucraina, nell’aprile del 2022. Tra omaggi e contaminazioni, rabbia e denuncia questo Life is (not) a Game, diretto da Antonio Valerio Spera. © riproduzione riservata