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Lettori segreti

Erri De Luca domenica 28 luglio 2024
Napoli è stata una città di lettori segreti. Nell’800 c’erano più di cento librerie, nel ‘900 ancora un centinaio, negli anni ’50 un’ottantina, in zone centrali. Ho queste informazioni da Raimondo Di Maio, libraio di lungo corso in via Mezzocannone. Lettori segreti: una volta in strada dissimulavamo l’acquisto, coprendolo. Esibire un libro era sconveniente in una città affamata, dove tutti fumavano ma in terra non si trovava un mozzicone. Venivano raccolti per recuperare il tabacco residuo. Il fumatore veniva seguito per raccogliere subito il suo scarto. I lettori si comportavano da adepti di una setta, confabulavano a bassa voce col libraio, si azzittivano se entrava un estraneo. Gli eredi di questi lettori segreti si disfano oggi delle biblioteche accumulate, lieti che qualcuno venga a sgomberare le stanze. Napoli è stata una città di lettori segreti che praticarono l’isolamento della lettura al riparo dalle turbolenze di una città acustica e sulfurea. Gli scaffali dei libri sono stati baluardi, spalti di una fortezza circondata. Oggi le librerie si sono diradate, i lettori sono dei normali clienti di un esercizio commerciale. Restano, di un tempo scaduto, venduti a poco prezzo, i libri usati, in esilio da scaffali svuotati. Visito bancarelle a forma di scialuppe, prolunga di un secolo di lettori segreti. © riproduzione riservata