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Leonardo Murialdo. Volto della santità sociale tra i bisognosi di Torino

Matteo Liut mercoledì 30 marzo 2022
«Il laico, di qualsiasi ceto sociale, può essere oggi un apostolo non meno del prete e, per alcuni ambienti, più del prete»: suonano quanto mai attuali queste parole di san Leonardo Murialdo, volto della santità sociale torinese del XIX secolo. Era nato nel 1828 in una famiglia benestante; rimase orfano di padre a cinque anni. Nel 1851, dopo gli studi nel Collegio degli Scolopi di Savona e alla Facoltà teologica a Torino, venne ordinato prete, lavorando per 14 anni nell'oratorio di San Luigi a Porta Nuova. Gran parte del suo ministero lo dedicò ai giovani e agli operai. Tra il 1865 e il 1866 si trovò a studiare a Parigi e soggiornò per un periodo anche a Londra. Nel 1867 diede vita alla confraternita laicale di San Giuseppe, per l'aiuto ai ragazzi poveri e abbandonati; nel 1871 fondò l'Unione operai cattolici. Lavorò alla nascita dell'Associazione della Buona stampa e del giornale «La voce dell'operaio». Colpito da polmonite morì il 30 marzo 1900.
Altri santi. San Secondo di Asti, martire (I-II sec.); beato Ludovico da Casoria, religioso (1814-1885).
Letture. Romano. Is 49,8-15; Sal 144; Gv 5,17-30.
Ambrosiano. Gen 32,23-33; Sal 118 (119),105-112; Pr 24,3-6; Mt 7,13-20.
Bizantino. Gen 22,1-18; Pr 15,20-33.16,2.5.7s.9.