Una «maestra di perfezione alle altre, più con l'esempio che con la parola», una donna «di un'umiltà così sincera e profonda che, dopo essere stata gran dama con molta servitù ai suoi ordini, si considerò poi come una serva». Così san Girolamo parla di santa Lea, la cui storia ci invita a riflettere sulla profezia che il Vangelo porta nella storia, soprattutto in tempi difficili. Era una nobile romana vissuta nel IV secolo, in un'epoca segnata dallo sbandamento di Roma e del suo impero. Era rimasta vedova da giovane età e rifiutò di risposarsi con un personaggio illustre, Vezzio Agorio Pretestato. Decise, invece, di entrare nella comunità femminile creata da un'altra nobile, Marcella, sull'Aventino, dove si viveva quasi un'esperienza monastica fatta di preghiera, studio delle Scritture, povertà e castità. Le notizie su Lea sono giunte a noi solo grazie a san Girolamo, che aveva ricevuto una lettera da Marcella in cui la "superiora" esprimeva piena fiducia per la vedova, a cui aveva affidato il compito di formare le giovani "novizie". Lea morì nell'anno 384 e fu sepolta a Ostia.
Altri santi. San Benvenuto Scotivoli, vescovo (XIII sec.); beato Francesco Luigi Chartier, sacerdote e martire (1762-1794).
Letture. Romano. Gen 9,8-17; Pr 12,8-22.
Ambrosiano. Gen 19,12-29; Sal 118 (119),65-72; Pr 8,32-36; Mt 6,16-18.
Bizantino. Gen 9,8-17; Pr 12,8-22.