Le staminali per guarire il naso lungo
IL LAICISMO DEL MERLOSu La Repubblica di giovedì 2 e venerdì 3, Gad Lerner e Francesco Merlo parlano di cattolici e cristianesimo. Lerner rimpiange «il cattolico disobbediente» di un tempo, per il quale «non esiste un modello cristiano di famiglia», e definisce «diffuso torpore», «calma piatta» e «vitalità cloroformizzata» l"adesione delle associazioni cattoliche alle esortazioni dei Vescovi: solo la disobbedienza è «vitalità». Che volete? È difficile, dal di fuori, capire la ricchezza di una casa. Lerner, tuttavia, è smentito da Merlo, cui piacciono «la melanconica grandezza dello Stato laico» e la «religiosità italiana ricca di esperienze reali, di tolleranza, di politeismo, di Madonne nere, di santi arabi come San Gerlando» (che invece era Vescovo di Agrigento e di origine francese) e «di santi panteisti [...] come San Francesco». E poi «non c"è niente di più italianamente cristiano della fecondazione assistita, perché in Italia Dio è il Bambino Gesù», perché «vede nella vita umana non un momento della evoluzione biologica ma un dono di Dio» e perché nel referendum «la gente risponderà si o no al catechismo». Merlo, che il catechismo " scrive " l"ha «subito in età prelogica» e quindi lo conosce come può conoscerlo un Merlo, aggiunge che «l"Immacolata concezione è la fecondazione assistita da Dio», che «l""embrionicidio"» non è «una violazione del quinto comandamento», che «il calo delle vocazioni» è analogo alla «diminuzione del numero dei funzionari di partito». Infine: «Ci si può sentire religiosi senza infilarsi in quei luoghi di concentramento che sono i seminari e le celle monastiche». Un bell"esempio del livello culturale del merlaicismo. L"EMBRIONE DI SARTORIIl politologo Giovanni Sartori sfida «qualsiasi ruiniano a fornire una definizione di persona umana che si applichi all"embrione» (Corriere della sera, domenica 29). Eccola con le sue stesse parole: «Un primo argomento dei sostenitori della 40 è che proteggere l"embrione è proteggere il più debole»; in realtà «gli embrioni non se la stanno cavando tanto male. I testi di demografia di quando nascevo prevedevano per il 2000 una popolazione di due miliardi; invece siamo addirittura più di sei miliardi. Ne risulta un eccesso di successo degli embrioni». Bene: se non sono persone gli embrioni capaci di tanto chi mai lo sarà?
DELICATEZZA DI FIGLIAAdriana Zarri su il Manifesto (domenica 29): «Ai figli si trasmette il cognome del padre (io ad esempio, porto il cognome di Aldo Zarri, mio padre, e non di Elide Predieri, mia madre) Ed invece sarebbe più logico trasmettere quello della madre: unica certa genitrice, mentre il padre di certo non si sa. Si spera che sia il legittimo consorte, ma, con i tempi che corrono (e, a dire il vero, in ogni tempo) non si può proprio esser sicuri». Delicatezza di figlia.