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Le “sore” casalinghe di lusso di Real Time

Andrea Fagioli venerdì 3 maggio 2024
Un reality, un factual o presunti tali, insomma un programma che dovrebbe raccontare la vita più o meno quotidiana di persone più o meno comuni, come nel caso di The real housewives di Roma (dal 1° maggio ogni mercoledì su Real Time e in anteprima streaming su discovery+), si presta a essere valutato da punti di vista diversi. Esclusa la pretestuosa questione dell’esperimento sociale, certi programmi possono comunque essere presi sul serio e allora il giudizio molto spesso non può che essere negativo. Le cose cambiano se invece vengono presi come un divertissement. Lo diciamo non tanto per infilare un termine francese dopo i due inglesi iniziali e fare gli snob (anche se, viste le protagoniste di The real housewives di Roma, ci starebbe pure) quanto perché la lettura attraverso l’ottica del gioco, del divertimento, è l’unica che ci permette di sopportare le sei facoltose protagoniste (Teresa Bolognese, Anadela Serra Visconti, Nicoletta Ricca Benedettini, Flora Pellino, Camilla Ancilotto e Vanessa Ciampa), sfrontate ed eccessive, amanti del lusso e dello shopping, con le loro prestigiose abitazioni, gli abiti firmati, i macchinoni, il personale di servizio, i pranzi e le cene in locali esclusivi, le spa, le palestre, i circoli sportivi e soprattutto con le loro fisime, le loro rivalità, i loro pettegolezzi, il dirsene dietro di tutti i colori, che era già la parte più intrigante anche del precedente The real housewives di Napoli. In ogni caso, in entrambe le versioni nostrane ispirate comunque a un format straniero, l’ironia, già evidente nel titolo con la definizione di «vere casalinghe», è frutto di scrittura e non certo di improvvisazione, sta tutta dunque dalla parte degli autori, anche quelli del montaggio, e non tanto dalla parte delle protagoniste, che dal punto di vista dello stare di fronte alle telecamere lasciano molto a desiderare. © riproduzione riservata