Le Sonate per organo di Mendelssohn omaggio romantico a Bach e Lutero
Pagine oggi riproposte nella registrazione realizzata da Jos van der Kooj, interprete che dimostra un'intima frequentazione con il magistero del contrappunto, tra le punta delle dita e nella mente, in termini di perizia tecnica ma anche a livello di concezione ideale (cd pubblicato da Challenge e distribuito da Milano Dischi); e una parte decisiva nella buona riuscita del progetto va attribuita anche al prezioso strumento Müller utilizzato per questa incisione e sopra il quale pare abbia suonato lo stesso Mendelssohn, costruito negli anni Trenta del XVIII secolo nella cattedrale gotica di san Bavo ad Haarlem, nei Paesi Bassi.
Si tratta di opere improntate a uno spiccato senso religioso, sopra le quali si proietta inevitabilmente l'ombra lunga dell'arte creativa di Bach; pagine nate con l'intento di accompagnare le celebrazioni liturgiche, in cui convivono motivi popolari ed episodi fugati, ma soprattutto elaborazioni su temi di corali ricavati dalla tradizione luterana. Un campionario universale che riscosse subito grande fortuna sin dalla sua pubblicazione, come dimostra il commento entusiasta scritto sul londinese Morning Chronicle da Henry Gauntlett, uno dei più celebri organisti inglesi del tempo: «È finito il tempo delle forme eccessive e delle lunghe analisi. Quello che desideriamo è forte sentimento, ma in forma concentrata: deve colpire all'improvviso come una corrente elettrica, deve stimolare il sangue. Così è in Mendelsshon...».