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Facciamo le "pulizie di primavera" anche a cellulari e social

Gigio Rancilio venerdì 22 marzo 2019

Alcuni le chiamano pulizie di primavera. Altri pulizie di Pasqua. Storicamente sono legate alla festa ebraica di Pesach, che commemora la ritrovata libertà del popolo ebraico dalla schiavitù egiziana. Tra le regole di questa festa c'è il divieto di possedere e mangiare prodotti lievitati. Da qui nasce l'esigenza di pulire scrupolosamente la propria casa, eliminando ogni sostanza lievitata e le sue tracce prima che comincino le celebrazioni. «È un gesto che simboleggia la purificazione della casa e del corpo, e di conseguenza anche dell'anima attraverso il corpo».


Anche chi ignora la storia ha imparato a fare le pulizie di Primavera. Perché è una stagione che fa venire voglia di immettere aria nuova nelle nostre case e nelle nostre vite. Ci suggerisce di fare ordine e chiarezza. E se facessimo la stessa cosa anche con le nostre "case" digitali? Provate a pensarci. Potremmo, per esempio, cominciare a togliere tutte le "scorie" che abbiamo accumulato durante l'inverno nei nostri cellulari. Non servono programmi speciali o particolari capacità. Si può partire passando in rassegna tutte le App che abbiamo scaricato sui nostri smartphone e che, per mille motivi, non usiamo o non abbiamo mai usato. Passandole in rassegna una alla volta saremmo costretti a pensare non solo con "cosa" ma soprattutto a "come" usiamo il nostro cellulare.


Stessa cosa potremmo poi fare con le foto e i video, cancellando tutti quegli scatti e quelle riprese inutili che abbiamo accumulato e che a volte rendono meno evidenti i nostri ricordi digitali importanti. Guardando tutte quelle foto e quei video, uno in fila all'altro, saremo spinti a fare memoria di alcuni momenti delle nostre vite, ricordandoci ciò che è stato importante e ciò che possiamo scartare perché ormai è solo "polvere da pulire".


Ovviamente lo stesso trattamento va riservato ai social. Chiediamoci: quali sono gli amici di Facebook (o di Instagram) che, per motivi molto diversi, non vogliamo perdere? E quali e quanti gli amici social che, pur avendoci chiesto l'amicizia magari mesi o anni prima, non interagiscono mai con noi? E che dire degli amici che postano ogni giorno contenuti che non solo non ci interessano, ma addirittura – in modi diversi – finisco in qualche modo con l'"inquinare" le nostre vite?


Non vi suggerisco di cancellare brutalmente decine di amici di Facebook, creando magari qualche incidente diplomatico, ma di riflettere sulle relazioni che avete instaurato e di mettere almeno "in pausa per 30 giorni" (è una funzione possibile del social) i più fastidiosi. Scoprirete che così facendo – proprio come quando si potano dei rami – sulle vostre bacheche digitali vedrete "all'improvviso" più contenuti interessanti, alcuni anche da persone che avevate digitalmente perso di vista.


Stessa cosa dovreste fare con le pagine che avete deciso di seguire o che amici vi hanno chiesto di seguire per fare loro un favore (l'associazione della moglie, la farmacia della suocera, la scuola di ballo della nipote...). Facendo pulizia nelle vostre bacheche social farete pulizia nel vostro tempo e nelle vostre vite non solo digitali. Scoprirete che seguivate pagine Facebook per le quali non nutrite alcun interesse e che tolgono visibilità ad altre che per voi sono invece importanti. Fate la stessa cosa con ogni social. E poi con i gruppi WhatsApp. Se avete la stoffa degli eroi, potete anche fare pulizia e ordine nella lista dei siti preferiti che avete salvato su Chrome, Safari, Explorer o Firefox. Ma è un'impresa talmente titanica che solo pochi ce la fanno (ognuno di noi ha salvato mediamente così tanti indirizzi che per metterli a posto ci vogliono settimane).

L'importante è che proviate a fare le pulizie di primavera delle vostre case digitali. Scoprirete che non solo è un esercizio utile, ma ormai necessario quanto fare ordine nelle nostre case di muri e mattoni. Per stare meglio. Per fare entrare aria fresca. Per fare pulizia. Dentro e fuori di noi.