Le persone, vera risorsa delle comunità
Anch'io avrei voluto svegliarmi per sapere che Agitu, la pastora etiope-trentina è ancora là con le sue capre, nella Valle dei Mocheni, dopo che il 1° gennaio avrebbe festeggiato il compleanno. Ma la violenza l'ha fermata nel pieno dei suoi 42 anni, il 29 dicembre, lasciando tutti sgomenti e con una domanda: l'altro è una risorsa per me? Agitu lo è stata, e la sua è una storia di integrazione riuscita se è vero che in pochi giorni dopo la sua tragica fine, una raccolta fondi è arrivata alle soglie dei 100mila euro. Che serviranno per portare la salma nel suo paese e per dare continuità al suo progetto, magari attraverso una fondazione. Desiderava anche ristrutturare un vecchio asilo per realizzare un polo culturale-gastronomico nella valle dei Mocheni. È incredibile questa capacità di realizzare ciò che magari nessuno aveva pensato prima. Ed è la forza della persona questa, che diventa risorsa per la comunità, che oggi si interroga, coi fratelli giunti a Frassilongo, su come dar seguito a una presenza che prima non c'era. Non è il solo caso che conosca: anche in Valtellina ho un'amica, Fides Marzi, figlia delle guerre in Burundi da cui fuggì. E dopo aver appreso le tecniche della caseificazione in Valtellina, ha deciso di tornarvi, ogni tanto, per trasmettere i suoi saperi e combattere la malnutrizione endemica.
Fides e Agitu: due storie di rinascita e di una montagna generosa che le ha accolte, con il male sempre in agguato, che tuttavia non può cancellare i sogni e neppure prestare il fianco agli stop verso il prossimo, come se il carnefice avesse vinto col suo impeto distruttivo. Agitu e Fides fanno parte di un altro racconto: quello della stima umana e dell'amore che fanno fiorire anche luoghi di casa nostra.