Alleluja, cari lettori! Parole a noi arcinote da decenni, cavalli di battaglia di un'agguerrita pattuglia di economisti d'ispirazione cristiana, sbarcano con la dignità di editoriale sulla prima pagina del "Corriere della sera" di ieri (titolo: «I preziosi custodi del bello», 14/7), con la firma sensibile e autorevole di Ferruccio de Bortoli. Le parole sono Terzo settore, Privato sociale e – udite udite – sussidiarietà, un pilastro della Dottrina sociale. Bisogna festeggiare. «Otto persone su dieci – scrive De Bortoli – sono consapevoli di poter fare sempre affidamento su una buona rete sociale». È una forza del nostro Paese, in cui «l'esercito dei volontari» è aumentato del 20 per cento in dieci anni. La debolezza della rete, annota De Bortoli, è sempre stata il suo essere poco "rete", e pazienza per il collegamento assicurato proprio dal mondo cattolico (dal 2002 Retinopera, ma non solo). Ora «un'alleanza tra Consorzio Communitas, gli Angeli del Bello ed Extrapulita» ha come principali obiettivi «combattere il degrado, la sporcizia e l'incuria delle nostre città e aiutare concretamente le persone in difficoltà, dando loro non solo un'occupazione ma soprattutto un percorso formativo e di riscatto sociale». De Bortoli ne è entusiasta. Cita «Caritas», senza articolo determinativo. Conclude: «Quella dei "custodi del bello" è una delle tante ragionevoli utopie del privato sociale, uno dei frutti del senso di responsabilità degli italiani e della straordinaria ricchezza della comunità. Non va delusa e dispersa».
A proposito di bellezza, degna di nota è l'intervista di Paolo Giordano all'immenso James Taylor ("Giornale", 14/7), 7 Grammy Awards e oltre 100 milioni di dischi. «Provo pena – confida Taylor – per chi è famoso per essere famoso ma non ha alcun talento». E le canzoni di oggi? «Mi sembra tutto molto semplificato. Hanno un suono, un "groove" e un messaggio elementare. Sembrano più che altro suonerie per cellulare». Buona estate, buona spiaggia e buona musica a palla a tutti, sigh.