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Le nostre banche custodi dell'arte

Francesco Delzio sabato 5 ottobre 2019
Tutti affermano che l'arte è un tesoro. Ma pochi sanno che una sua parte rilevante è custodita come un tesoro, ovvero nei caveau delle banche italiane. Proprio oggi è la giornata giusta per scoprirlo: le porte delle sedi storiche di banche e fondazioni bancarie si aprono al pubblico per la diciottesima edizione della manifestazione "Invito a Palazzo", promossa dall'Associazione bancaria italiana in collaborazione con l'Associazione delle Casse di risparmio italiane. Alla manifestazione di quest'anno partecipano 100 palazzi di grande pregio artistico dislocati in 62 città su tutto il territorio nazionale. Si tratta di un menù straordinariamente ricco sul piano artistico. Tra i "musei per un giorno" - solo per citare i più celebri - ci saranno Palazzo Koch, la sede centrale della Banca d'Italia a Roma, alcune sedi storiche di Unicredit come Palazzo Magnani di Bologna, Palazzo De Carolis a Roma e Palazzo Branciforte, una serie di edifici storici di Intesa San Paolo come Palazzo Zevallos Stigliano a Napoli, Palazzo di Residenza di Bologna, Palazzo del Monte di Pietà di Udine, il Museo del Risparmio di Torino e infine alcuni palazzi d'epoca del Monte dei Paschi di Siena come Palazzo Salimbeni a Siena, Palazzo Strozzi a Mantova e Palazzo dei Montivecchi a Padova. L'iniziativa è encomiabile e interessante, sotto molti aspetti. In primis: trasformare le sedi storiche degli istituti di credito in musei aperti a tutti (gratuitamente) è un modo per far prevalere l'interesse collettivo sulla mera logica del profitto, in virtù della quale sarebbe spesso più conveniente dismettere queste sedi costose e poco funzionali. È inoltre una ulteriore "prova di forza" del sistema Italia, in grado di mostrare al mondo una parte di patrimonio artistico sostanzialmente sconosciuto, estraneo alla fruizione del turismo ordinario. Infine quest'iniziativa è una buona operazione di immagine per l'intero mondo bancario, frequentemente sotto accusa per pratiche ritenute non corrette e per la scarsa trasparenza della sua azione. L'auspicio è che l'iniziativa di un giorno possa diventare il contributo stabile offerto – ogni giorno dell'anno – dal sistema bancario al patrimonio artistico del Paese. Perché le banche possano diventare "custodi" non solo del risparmio degli italiani, ma anche del genio artistico che li ha animati nella storia.
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