Le manovre in corso per marittimi e portuali
anovre in corso per i marittimi e i portuali. È operativo nei porti italiani un nuovo bonus denominato “Buono portuale” destinato ad una migliore qualificazione del lavoro e alla sicurezza dei degli addetti alle attività portuali. Il bonus consiste in un contributo dell’80% della spesa sostenuta dalle imprese del settore per precise finalità, indicate da un decreto dell’11 agosto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (G.U. 219/2023).
Rientra nel bonus, fino a 2.500 euro una tantum, la spesa per la nuova patente o per l’abilitazione professionale (o il loro rinnovo) ai lavoratori incaricati della movimentazione e del trasporto di persone e di merci all’interno delle aree portuali. Il nuovo sussidio è rivolto anche, fino a 10 mila euro, all’impresa che sviluppa modelli di organizzazione e di gestione finalizzati alla prevenzione dei rischi e per la salute e la sicurezza sul posto di lavoro, ad esempio il cosiddetto “modello 231”.
È disponibile inoltre per ciascuna impresa un importo di 50 mila euro per le azioni di mantenimento dei posti di lavoro e per l’automazione e la digitalizzazione dei processi lavoratori. Le richieste (via pec al Ministero delle infrastrutture dei trasporti) vengono accolte secondo l’ordine cronologico di presentazione, entro la disponibilità di 3 milioni di euro per ogni anno dal 2023 al 2026. Il Buono portuale è compatibile con altri contributi pubblici. Barcaioli. È rivolto invece agli ormeggiatori e ai barcaioli dei porti italiani il messaggio Inps (3256 del 19 settembre) che adegua, secondo gli accordi sindacali,
l’Assegno di Integrazione Salariale previsto dal Fondo di solidarietà bilaterale di categoria. Ora l’assegno può essere richiesto per tutti i lavoratori in carico presso l’unità produttiva interessata alla Cassa integrazione ordinaria e straordinaria, per sospensione o riduzione dell’attività dopo il 16 settembre scorso, a prescindere dalla consistenza numerica dell’organico aziendale. Solimare. La riforma degli ammortizzatori sociali (legge 234/2021) si applica anche al Fondo Solimare per il settore marittimo. Dal prossimo 7 ottobre il Fondo assume, al posto dell’Inps, il compito di pagare la cassa integrazione (causale “contratto di solidarietà”) anche nelle aziende che impiegano meno di 5 dipendenti. Allo scopo, le aziende verseranno un maggiore contributo dello 0,30% (di cui lo 0,10% dal lavoratore). © riproduzione riservata