Le magiche voci di Stile Antico rilanciano il lavoro di Sheppard
Il playground sopra cui giocano questa nuova sfida discografica è il repertorio sacro "a cappella" che spazia tra mottetti in lingua latina e anthems riconducibili all'apparato liturgico anglicano, concepiti in uno dei periodi più bui e controversi della storia religiosa britannica; «Gentleman of the Chapel Royal», Sheppard fu infatti attivo durante i tormentati regni di Enrico VIII (che diede vita allo scisma e alla separazione dalla Chiesa di Roma) e della cattolica Maria I Tudor.
La sua opera si è tramandata quasi esclusivamente sotto forma di codici manoscritti, ed è anche per questo motivo che ha tardato a vedere riconosciuto il proprio reale valore. Una lacuna che questo nuovo progetto contribuisce in parte a colmare, portando nuovamente alla luce pagine di disarmante bellezza e difficoltà estrema, come ci testimoniano l'impronta celestiale del brano I give you a new commandment o gli oltre venticinque minuti della monumentale antifona che dà il titolo al cd, vero e proprio tour de force vocale che permette ai cantanti di Stile Antico di dimostrare tutta la loro abilità tecnica e la giusta intenzione del loro approccio interpretativo; tra l'equilibrio e la trasparenza della concertazione, l'attenzione meticolosa al colore timbrico insieme con la purezza dell'emissione e dell'intonazione, alla dimensione verticale del contrappunto ma anche al flusso orizzontale del più ampio svolgimento melodico, in un'affascinante sintesi fra tradizione e avanguardia, rigore costruttivo e accesa fantasia.