Avolte abbiamo anche difeso Le Iene per la capacità di saper fare il loro mestiere realizzando qualche buona inchiesta tv. Spesso ne abbiamo preso le distanze a causa della faziosità e della volgarità. Anche adesso, a proposito della puntata di domenica scorsa in prima serata su Italia 1, non possiamo che condannare le pessime realizzazioni soprattutto di due servizi: “Blue Whale: suicidarsi per gioco” e “Il compleanno di Vittorio Sgarbi”. Il tema del primo era drammaticamente interessante: un macabro gioco creato da menti criminali per indurre adolescenti al suicidio. Nato in Russia, avrebbe spinto oltre centocinquanta giovanissimi a buttarsi giù da palazzi altissimi facendosi riprendere da altri coetanei nel momento dell'insano gesto. Il nome “Blue Whale” deriverebbe dal fatto che le balene azzurre hanno a volte tendenze suicide andandosi a spiaggiare volutamente. A condurre il “gioco” attraverso la Rete sarebbero dei cosiddetti “curatori” che istigano con pressioni psicologiche i malcapitati a compiere un percorso di cinquanta giorni accettando sfide di vario tipo, comprese autolesioni, fino ad arrivare al suicidio il cinquantesimo giorno. Gli adolescenti vengono reclutati attraverso i social network. Uno dei “curatori”, in Russia, è stato a suo tempo arrestato. Si tratta di un ventenne che avrebbe convinto sedici ragazzine a suicidarsi. Il fenomeno si starebbe diffondendo in Brasile, Gran Bretagna e Francia. L'inchiesta delle Iene nasceva però dall'ipotesi che anche il ragazzo livornese gettatosi nel febbraio scorso dal grattacielo cittadino possa averlo fatto proprio per “il gioco del suicidio”. Dicevamo pertanto che si tratta di un tema molto serio, che preoccupa. Ma il problema delle Iene è l'averlo proposto con immagini sconvolgenti degli stessi suicidi, con nomi e filmati dei ragazzi morti, con interviste alle madri, al di fuori da ogni regola deontologica e persino dal buon senso. Mentre il servizio su Sgarbi è stato un campionario di volgarità, che a livello di parole ha rasentato il turpiloquio e a livello di immagini la pura spazzatura. Non crediamo si possa definire diversamente la lunga sequenza di lui nudo seduto sul water mentre realmente fa i propri bisogni e parla pure al telefono. No, questa non è televisione: da una parte è un pugno allo stomaco, dall'altra è voltastomaco.