Quel mondo - in fondo poco diversificato al suo interno - che, rubando una parola al vocabolario cristiano, si autodefinisce "laico" invece di "laicista", si è sentito come spiazzato, cioè messo fuori gioco dalla duplice canonizzazione di due grandi Papi. È un peccato, perché l'avvenimento così universalmente partecipato avrebbe dovuto suggerirgli qualche intelligente e seria riflessione sul senso che la fede ha nella vita di miliardi di uomini pur così diversi, per tanti aspetti, tra loro. Invece i suoi giornali hanno cercato di recuperare il loro ruolo di "laicità" (invece di laicismo) ripescando vecchi strumenti culturali che mostrano tutta la loro debolezza. È significativa, per esempio, la piccola serie di commenti che Corrado Augias ha scritto rispondendo a quesiti di alcuni lettori di Repubblica (e il fenomeno di persone che si dichiarano credenti e però sulla fede chiedono lumi a chi si definisce non credente, andrebbe studiato). I titoli parlano già da soli: «Sulla utilità sociale delle religioni» (24/4) che sembra un trattato del principio del secolo scorso; «Se la fede fa da supplente al civismo» (come sopra, 26/4), «Il male del mondo e la mano di Dio» (27/4), dove per «male» s'intendono non quello vero, ma i terremoti, i fulmini sulla cupola di San Pietro, le croci di legno o le statue di gesso che cadono addosso a qualche cristiano e invece mettono allo scoperto almeno una vena di superstizione in chi se ne occupa per negarla; infine «i Papi santi e i veri miracoli» (29/4) che, ovviamente per quel mondo, non sono quelli delle canonizzazioni. Non c'è spazio per i particolari né per un commento, ma ce n'è un po' per la scelta del Fatto Quotidiano di cavarsela con l'irrisione di un attore che credevamo serio (Diego Abatantuomo: «Mi ha telefonato Bergoglio: ha detto che vuole pagare l'Imu», 30/4) e di Roberto D'Agostino, che un tempo era un caratterista della tv e ora tiene su internet un sito di informazioni dall'esplicito nome di "Dagospia" e crede, con il sarcasmo («La vera fede della Chiesa è nello show eterno», 29/4), di mostrarsi superiore ai Papi, ai Santi, alla Chiesa e via dicendo. Dispiace per tutti questi signori: hanno perso anche stavolta un'ottima occasione per capire il perché della fede. E non sono i soli.LAVORO PER TUTTIPerché preoccuparsi tanto per la disoccupazione e il precariato? Nei loro magazine settimanali, i grandi quotidiani «laici» forniscono preziosissimi suggerimenti e indicazioni nella pagina dell'oroscopo della settimana. Quello, per esempio, del Corriere della sera (ieri), presenta dodici soluzioni alle voci "Lavoro", una per ogni segno dello zodiaco. Eccone una scelta accurata. Cancro: «Mercurio in sestile illumina il team. Ottime performance negli esami e nei colloqui»; Leone: «Idee innovative. Ma Saturno in quadratura incita alla prudenza»; Vergine: «È il momento di osare con Mercurio in trigono e Giove in sestile. Largo a desideri e ambizioni»; Bilancia: «Marte nel segno regala entusiasmo e costruttività. Attenti a non sottovalutare la concorrenza»; Sagittario: «Creatività, ottimismo e un pizzico di fortuna. Urano in trigono offre la ricetta per il successo (anche economico)»; Acquario: «Coraggiose e intraprendenti. Mercurio in quarta Casa vi fa rispolverare un vecchio progetto»; Pesci: «Mercurio in sestile agevola affari e collaborazioni. Avete ottime intuizioni e sapete venderle bene». Altro che il Governo!MAXI PORNOArriva dall'Olanda un film maxi-porno del regista Lars von Trier: «Nynphomaniac». È in due puntate di 5 ore complessive e i quotidiani «laici» gli dedicano intere pagine, anche se «è brutale, sporco e anche cattivo» e tanto noioso, scrive Il Fatto Quotidiano, che il suo recensore si è addormentato in sala. Ma allora perché dedicargli intere pagine del Corriere della sera, dell'Unità, Il Giornale, La Repubblica? Pubblicità gratuita?