L'apostolo Paolo scriveva così ai cristiani di Colossi: «Se dunque siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra» (Col 3,1-2). Il cielo come sede in cui Gesù risorto agisce e intercede a favore dei discepoli è per Paolo una bussola che orienta la vita cristiana. Essere in ricerca è una definizione in cui molti oggi si riconoscono, forse anche col rischio di ritrovarsi a essere una brutta copia di Diogene Laerzio. Che cosa consiglia di cercare l'apostolo? Cosa sono le cose di lassù? Cosa è tipico dell'alto? Paolo evita il termine "cielo" per non creare una dicotomia tra vita terrena e vita risorta. Come può, ciò che è lassù, essere oggetto di desiderio e di impegno assiduo per poterlo raggiungere, dal momento che questo è il senso del verbo originale zetéo? Accanto a questo verbo dobbiamo mettere quello a cui il testo originale lo accoppia: phronéo. Esso indica non solo l'attività razionale, ma anche il desiderare, l'avere aspirazioni, che costituiscono le fondamenta dell'agire. La vita cristiana non può essere un'esistenza "raso terra". Essa deve sentire forte il fascino di Cristo risorto, lo deve sentire più forte del magnetismo lunare che alza le maree. Il cielo ci ricorda che la vita cristiana deve "puntare in alto", avendo come fondamenta la novità di Colui che alla destra di Dio continua a operare per sconfiggere la morte.