«In questo momento storico sembrano essere proprio le scienze non solo a far parte della cultura della bellezza, ma a esprimerla a un altissimo livello. Quando più di cent'anni fa la fisica entrò nel mondo infinito e infinitesimale degli atomi, ciò non mancò di suscitare lo stupore di fronte alla bellezza della realtà. Il vecchio Einstein che non condivideva in tutto la teoria quantistica, definiva i lavori di Niels Bohr sull'atomo: "Altissima musicalità nel campo del pensiero"». Parole di encomio alla fisica come quelle che abbiamo sentito potrebbero sembrare dette dagli scienziati. Ma a esprimersi sono i teologi Marinella Perroni e Ursicin G.G. Derungs in un recente lavoro dedicato ai testi della Genesi biblica. È doveroso che la teologia riconosca come le vie delle scienze non vadano considerate in contrapposizione a quelle dette "sacre". Ciò che le accomuna è lo stupore di fronte alla bellezza. Come gli stessi studiosi ricordano già Cicerone ne "Il sogno di Scipione" avverte l'universo come musica secondo le regole matematiche di Pitagora. Anche le scienze, insomma, così come la teologia, sono arti di Bellezza.