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Lazio, il Baroni è rampante Roma: cercasi il “ Gladiatore”

Massimiliano Castellani martedì 12 novembre 2024
Antonio Conte non stecca alla Scala del calcio, Inter-Napoli 1-1. Napoli, un punto e a capo della classifica, a quota 26, davanti all’Inter, a 25, con tutto il mucchio selvaggio composto da Lazio, Atalanta, Fiorentina e Juventus, “terza” a 24 punti. Sembra la foto della Serie A degli anni ’90, quella delle “7 sorelle”. All’appello mancano il Milan, staccato a 18, ma con un gara in meno, e il Parma che fu dei Tanzi e che ora è nelle mani dell’unico americano, mister Krause, che ama davvero il calcio e anche la cultura nostrana (vedi partnership con il Teatro Regio) ma per il momento deve accontentarsi della salvezza, e per quella si affida alla vitamina B2, Bonny e Bernabè. Sogna in grande invece Firenze con il suo donatelliano. Palladino che con i viola sta facendo dei capolavori degni degli Uffizi. L’Atalanta si conferma splendida formazione double face: ottima in Champions (0-2 a Stoccarda) e protagonista in campionato. Con l’Udinese la Dea chiude sotto il primo tempo, ma nella ripresa, senza scomporsi, opera il sorpasso: un uno-due da pugilato che stende al tappeto anche i volenterosi friulani del silente Runjaic. Pure la Juve dell’anestetico Thiago Motta funziona nel doppio senso di marcia. Bianconeri benino in Champions con il pari a Lille e bene in Serie A: matato il Toro nel derby con gol del “Pinturicchio turco” Yildiz. Ma è la stagione del “Baroni rampante” (bello il titolo del Foglio). Come Marco Baroni alla Lazio nessuno mai. Neppure il Maestro Maestrelli, condottiero della Lazio del primo scudetto del ’74 era riuscito a vincere 12 delle 15 gare stagionali come è riuscito invece al tecnico fiorentino. Anche Maestrelli era toscano, di Pisa, e suo figlio Massimo, uno dei due gemelli amuleto di quella squadra di simpatiche canaglie e di Chinaglia, rivede nell’attuale tecnico laziale un po’ di suo padre, al punto da offrirgli di indossare la giacca con cui papà Tommaso andava in panchina, 50 anni fa. La Lazio vola in campionato e anche in Europa League dove finora ha fatto il pieno: 4 vittorie su 4 giocate che significano primato. Nell’ultimo euromatch la squadra di Baroni si è bevuta anche il Porto con gol in zona Cesarini siglato dall’inossidabile Pedro: l’ex Barça
a 37 anni le suona a tutti (6 gol stagionali) e fa cantare di gioia la Curva Nord sulle note del Pedro
di Raffaella Carrà.
La Lazio il 12° successo l’ha colto a Monza dove a centrocampo ha giganteggiato l’ex Rovella convocato per la prima volta (con lo juventino Savona e il viola Comuzzo) in Nazionale per il doppio confronto di Nations League contro Belgio e Francia. Se la Roma biancoazzurra si sente in paradiso, quella giallorossa dopo il ko, il 5°, con il Bologna vede l’inferno. A Trigoria licenziano anche Juric, terzo cambio d’allenatore in 90 giorni. E adesso i Friedkin con l’agenzia hollywoodiana da cui si servono sono pronti per il casting. Già contattate tutte le star della panchina, ma per rianimare questa Roma più che un tecnico servirebbe il “Gladiatore”ma in ogni ruolo della società. © riproduzione riservata