Lavoro domestico: le (scarse) agevolazioni del fisco per le famiglie
Colf. Alle famiglie con colf spetta una deduzione dei contributi Inps, nel limite massimo di 1.549,37 euro. Si tratta purtroppo di un rudere fiscale che risale all'anno 2000 (finanziaria del 2001) e che non tiene conto della realtà. Volendo considerare soltanto l'aggiornamento del valore monetario, lo stesso importo dovrebbe essere oggi di almeno 2.030 euro. Va aggiunto poi il divario con il costo dei contributi che al contrario lievitano costantemente al costo della vita. Le attuali tariffe Inps, rispetto all'anno 2000, sono aumentate del 22%, percentuale calcolata sulla retribuzione minima. La forbice del bonus si allarga pertanto sempre di più e, ad oggi, le famiglie perdono una quota di deduzione di circa 485 euro l'anno.
Badanti. La presenza di una badante consente una detrazione dall'Irpef per il costo del suo stipendio pari al 19%, entro un tetto di spesa di 2.100 euro ed entro un reddito personale non superiore a 40 mila euro.
Somministrati. Il rapporto di lavoro denominato "somministrazione" (un'Agenzia autorizzata mette a disposizione di altri un proprio dipendente che opererà nell'interesse dell'utilizzatore) è consentito anche per colf e badanti. Si tratta di una normale prestazione di lavoro domestico sottoposta però alle regole previdenziali del lavoro dipendente. Anche ai domestici "somministrati" spetta il trattamento familiare per i dipendenti, cioè l'Assegno per il nucleo familiare. L'Inps ricorda che rientra fra i compiti dell'Istituto il pagamento diretto dell'Assegno e che liquiderà il sussidio a richiesta dell'interessata. La domanda si può presentare attraverso una nuova procedura sul sito internet (percorso suggerito: famiglia, prestazioni a sostegno del reddito ecc.).