Di certo il suo non è l'unico caso difficile. In parrocchia, nella periferia degradata di Napoli, è un andirivieni di persone in cerca di un aiuto, di un lavoro, di qualcosa da mangiare. Ma don S. vuole parlare proprio di lei, di Larissa. Che viene dalla Russia, ha 52 anni e un'esistenza che fino a qualche tempo fa era fatta di paziente e umile lavoro domestico nelle case degli altri. Vita agra, perché ha dovuto crescere da sola il suo ragazzo, che oggi è un adolescente di 13 anni e vorrebbe continuare a studiare. Ma Larissa è stata male, ha dovuto operarsi a entrambe le anche. La lunga riabilitazione l'ha costretta a rinunciare al lavoro e con esso all'unica fonte di reddito. In un precipitare vorticoso, ha dovuto abbandonare anche la casa perché morosa e ora madre e figlio vivono in un alloggio di fortuna. «Per ora non può svolgere alcuna attività – ci scrive don S. – La parrocchia cerca in tutti i modi di far fronte anche alle più fondamentali esigenze, ma sempre in modo parziale, dato il territorio estremamente degradato con i casi di bisogno in costante aumento». Larissa non si dà per vinta: lotta per il figlio, ma ha bisogno di un incoraggiamento per ricominciare a sperare.
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