A condurre i talk show mattutini e pomeridiani ci sono più donne che uomini. Per cui fa quasi notizia che le quote azzurre risalgano una posizione con L’aria che tira, uno dei tanti approfondimenti giornalistici di La 7 che va in onda dal 2011 e ha reso popolare Myrta Merlino ora passata a Canale 5 per sostituire Barbara D’Urso alla conduzione di Pomeriggio Cinque e di conseguenza a sua volta sostituita da David Parenzo, volto già noto dell’emittente di Urbano Cairo, ma anche voce irriverente del programma radiofonico La zanzara su Radio 24. La formula di L’aria che tira (in onda dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 13,30) è quella classica del talk con ospiti in studio (politici e giornalisti su tutti) e collegamenti in esterno con inviati e altri ospiti. La cronaca, com’è naturale, condiziona molto le scelte editoriali (ieri ad esempio l’immigrazione e il discorso di Giorgia Meloni all’Onu), anche se all’inizio il format era rivolto ai temi economici e il titolo originale era L’aria che tira - Noi e l’economia. Ancora oggi viene presentata come «la trasmissione che racconta e analizza l’economia e la politica più vicina alla vita di tutti i giorni». A parte questo, la conduzione di Parenzo si caratterizza per una maggiore dinamicità a partire dal fatto che il giornalista padovano sta in piedi intorno a un grande tavolo coperto di quotidiani cartacei (e questo è già un titolo di merito) che inquadra lui stesso usando un cellulare con l’asta (un po’ alla Fiorello, verrebbe da dire). Anche il dibattito con gli ospiti in studio lo conduce in piedi e quando può si avvicina o si allontana interpretando lo spazio e le distanze come fatto comunicativo. In generale non rinuncia all’ironia finendo per portare un po’ di leggerezza anche nel trattare cronaca e politica. Resta il problema di riuscire a gestire bene gli interventi in collegamento.
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