La «grana» delle materie prime
Quello dei costi dei prodotti agricoli di base, dunque, continua a essere uno dei temi che possono fare la differenza per la gran parte delle imprese, una sorta di fronte aperto " come ha spiegato Federalimentare " che «non accenna ad allentare la morsa» sulle aziende, anche perché queste «non riescono a scaricare per intero i maggiori costi di produzione» a causa del calo dei consumi finali. Tanto che molti pensano già ad corto circuito che rischia di bloccare la crescita del sistema agroalimentare. Stando a Federalimentare, il taglio al giro d'affari potrebbe arrivare al 22-23% e prospetta quindi un'unica strada: occorre aumentare la produzione per sostenere i bilanci e garantire un adeguato livello delle scorte alimentari. In altri termini, la cosiddetta «multifunzionalità», l'attenzione all'ambiente e alla qualità, se sono tutti elementi importanti per la crescita dell'agroalimentare italiano ed europeo, rischiano " è il parere degli industriali alimentari " di far dimenticare, o almeno di far passare in secondo piano, l'obiettivo della sostenibilità alimentare. Per questo, secondo Federalimentare occorre una «netta e concreta inversione di rotta», dal momento che «un primo campanello di allarme si è già fatto sentire in chiusura del 2007, con un calo di produzione dello 0,6% a parità di giornate lavorative».
Sempre seguendo questo ragionamento, secondo l'industria della trasformazoione alimentare, è necessario anche «frenare gli entusiasmi nei confronti delle agroenergie», colpevoli di spostare troppe risorse agricole dalla produzione alimentare a quella energetica. Una tendenza che potrebbe mettere addirittura a rischio le forniture mondiali di cibo e le risorse idriche, dal momento che per produrre un litro di biodiesel occorrono l'equivalente di circa 4.000 litri di acqua e un ettaro di terra.
Certo, quella appena delineata è ovviamente una fotografia scattata da un particolare punto di vista. Altri, potrebbero vedere maggiormente l'importanza degli aspetti collegati alla qualità del prodotto, alla valorizzazione delle produzioni tipiche, alla necessità di salvaguardare e preservare l'ambiente e le tradizioni alimentari. E, d'altra parte, anche questi particolari devono contribuire a definire meglio il quadro entro cui l'agricoltura e l'agroalimentare si muoveranno nei prossimi decenni. Ma rimane il dato di fondo. Così come è già accaduto varie volte in passato, l'agricoltura si trova non di fronte, ma immersa in una evoluzione che la sta portando molto lontano da ciò che era fino a qualche anno fa. Un traguardo che non è ancora stato delineato con certezza, ma che deve fare i conti con esigenze alimentari sempre più globali, così come con la necessità di conciliare esigenze generali con altre locali. Si delinea così un modello nuovo di agricoltura al quale è necessario arrivare nei tempi giusti.