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La voce di Bernarda Fink emoziona con il «Pianto di Maria» di Ferrandini

Andrea Milanesi domenica 19 luglio 2009
Nel panorama vocale contemporaneo non esiste forse una cantante maggiormente adatta del mezzosoprano argentino Bernarda Fink ad affrontare un repertorio come quello raccolto nell'antologia intitolata Il Pianto di Maria (cd pubblicato da L'Oiseau-Lyre e distribuito da Universal); un'artista che dimostri una dimestichezza così assoluta con la "parola" e la cui profonda identificazione con i testi e le musiche che interpreta raggiunga livelli di perfetta con-sonanza, sia che si cimenti nei capolavori del melodramma barocco che nella sterminata produzione liederistica ottocentesca o, ancor più, nelle opere sacre di ogni epoca e autore.
In questo disco, magistralmente accompagnata dagli strumentisti del Giardino Armonico diretti da Giovanni Antonimi, la Fink si immerge in due splendidi brani che si soffermano sui tragici momenti estremi della Passione di Cristo vissuti attraverso gli occhi " e le lacrime " della Vergine: innanzitutto quel Pianto della Madonna che Claudio Monteverdi (1567-1643) ha incluso nella Selva morale e spirituale e la cui musica ricalca battuta dopo battuta il celeberrimo e profanissimo Lamento d'Arianna (peraltro già riadattato dall'autore in veste polifonica e dato alle stampe nel 1614 all'interno del suo Sesto Libro de' Madrigali), ma, in modo particolare, il sublime Pianto di Maria composto da Giovanni Battista Ferrandini (ca. 1710-1791) e a lungo erroneamente attribuito a Händel.
Pagina ricca di pathos e di contrasti, interamente giocata sull'alternanza di arie e recitativi, cambi di ritmo e tonalità che provocano un effetto straniante d'instabilità armonica, sul Pianto di Ferrandini si abbatte una tempesta di note e progressioni chiamata a riflettere gli stati d'animo della Madonna di fronte al Figlio morente, in un tour de force che richiede qualità canore fuori del comune, ma soprattutto una spiccata sensibilità e doti di profonda immedesimazione. E con intensità e trasporto, Bernarda Fink arriva a trasformare in autentica emozione ed esperienza di pura bellezza quei sentimenti di dolore e abbandono espressi dalla trasfigurata umanità della Vergine che investono e rapiscono l'attonito ascoltatore, muovendolo a partecipare e a com-patire il dramma di Colei che geme ai piedi della Croce.