La vita è un canto, sta a noi coglierne l’armonia e tradurla in gesti e parole che esprimano la bellezza, anche di fronte alle tante prove che ci attendono. Per santa Cecilia, patrona dei musicisti vissuta tra il II e il III secolo, a muovere il canto era la fede, radice d’infinito e musica del cuore. Il giorno delle nozze, come narra la sua «Passio», lei cantava rivolta al Signore chiedendo di essere conservata casta e pura. La forza di quel canto le permise di presentare il proprio voto di castità al marito, Valeriano, che si convertì e fu battezzato nella prima notte di nozze. L’uomo però venne poi arrestato, torturato e decapitato per la sua fede. Sorte simile toccò anche a Cecilia, che dovette subire pesanti torture prima di morire. Nonostante l’assenza di riscontri storici il culto è antichissimo e il titolo della basilica di Santa Cecilia risale di certo a un’epoca anteriore al 313; inoltre la festa di questa santa martire veniva già sicuramente celebrata, nella sua basilica di Trastevere, nell’anno 545, come testimonia il «Liber pontificalis». Probabilmente, poi, Cecilia venne sepolta nelle Catacombe di San Callisto, forse addirittura in un posto d’onore accanto alla «Cripta dei Papi». In un secondo momento sarebbe stata trasferita da papa Pasquale I nella cripta della basilica a lei dedicata. La «Passio» che narra la vita di santa Cecilia è un testo dal valore più letterario che storico e attorno al martirio riporta tutta una serie di eventi drammatici culminati con le torture e infine terminati con la decapitazione.
Altri santi. San Benigno di Milano, vescovo (V sec.); beato Tommaso Reggio, vescovo (1818-1901).
Letture. Romano. 2Mac 7,1.20-31; Sal 16; Lc 19,11-28.
Ambrosiano. Ez 6,1-10; Sal 31 (32); Abd 1,19-21; Mt 12,22-32.
Bizantino. 1Tm 1,18-20.2,8-15; Lc 18,15-17.26-30.
t.me/santoavvenire