Faremmo di tutti per custodire e curare i tesori che portiamo nel cuore, per salvare l’amore che ci anima da tutto ciò che potrebbe violarlo. Ecco perché per il tesoro della fede, scintilla dell’origine divina della nostra esistenza, i martiri hanno deciso di offrire tutta la propria vita: non potevano rinunciare a quella luce trovata grazie alla testimonianza di altri cristiani. Così avvenne per sant’Agostino Zhao Rong, primo prete cinese martire. La sua conversione al Vangelo di Cristo avvenne grazie all’esempio di alcuni cristiani perseguitati. Nato a Kweichou nel 1746, nel 1772 come soldato dell’esercito imperiale venne mandato a custodire alcuni cristiani rinchiusi in prigione a causa della loro fede: tra loro c’erano dei sacerdoti che continuavano ad annunciare il Vangelo. Il futuro martire si convertì, venne battezzato e cresimato il 28 agosto, decidendo di prendere il nome del santo ricordato dalla liturgia quel giorno, Agostino. Dopo gli studi teologici venne ordinato prete nel 1781 e mandato in missione in una zona montagnosa. Riconosciuto e identificato, però, venne arrestato e ucciso durante la persecuzione del 1815. È ricordato assieme a 119 altri martiri in Cina le cui cause sono state unificate nel 2000: papa Giovanni Paolo II li ha infatti canonizzati assieme il 1° ottobre dell’anno giubilare.
Altri santi. Beata Giovanna Scopelli, vergine (1428-1491); santa Veronica Giuliani, vergine (1660-1727).
Letture. Romano. Os 8,4-7.11-13; Sal 113B; Mt 9,32-38.
Ambrosiano. Gs 24,1-16; Sal 123 (124); Lc 9,46-50.
Bizantino. 1 Tim 4,9-15; Lc 6,17b-19,9,1-2.10,16-21.
t.me/santoavvenire
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